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al testo di Adielle
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Smaniava in piedi e gambe levate passeggera della Luna quando conca traveggola dalle punte e schiude in canfora d'allori giù dal monte poi ottunde il vino buono delle stelle nelle vigne del cielo a sue consorti, finchè da due, mille ce ne bevono e ancora a fiotti, misto sangue corrotti dai condotti a giugulare i versi bastardi. Implora, cede i varchi ad ultimi passaggi prima che l'ombra trascolori al lume della ragione ancora in auge. Per vendetta chiude gli occhi per essere normale ancora per un po' prima che l'occasione ghiotta, inghiotta la sua fame d'appetiti e il respiro franga i flutti sul costone degli addii, ancora in bilico. Al dunque si separa in brividi, poco fuori per tornare subito dentro i suoi abiti o restare nuda a cavalcioni del lembo che s'alza quando la carne della ferita prende aria e i nervi scoperti copiano la forma dalle circostanze inequivocabili che si abbattono, a mare aperto, dove non può confondersi lontana da tutto. Si cosparge il capo delle mie ceneri ancora calde per tenere i pensieri alla temperatura a cui convergono in un unico punto, nascosto tra la fronte e il cuore dove le pizzica la gola per essersi punta con la mia voce d'onda quando leggeva la storia dal palmo delle mani. Poi si stringe nelle spalle, il suo garrese purosangue inadatto ai carichi pesanti e agita le braccia come a voler volare ma non s'alza da terra che di qualche salto forse gioverebbero una rincorsa breve sui canali o un paio d'ali di contrabbando. O una caduta verticale nell'abisso del suo vuoto interno per trovare un centro a tutto questo. Ma come viene va, di soprassalto e i suoi cardini la trattengono socchiusa ad ogni evenienza ispirata dalla luce come può una falena tesa come una conta di violini a chi la stecca per prima la nota maestra, la grande onda, la fase intuitiva della corda a cui s'impicca. E quello che era buono diventa cattivo e l'orizzonte s'assottiglia e quello che era cattivo diventa buono e l'orlo argenteo delle nuvole ingrassa i suoi confini ad acqua. Riducendo i plurali in un atto singolo di pioggia all'infinto continua a cercare le sue immagini in un rito di passaggi con poche soste per respirare a forma di vita che scorre.
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