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al testo di Adielle
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Una pace distopica s'inebria del mattino come rugiada del basilico. Questo controverso esistere che viene dalle tenebre sa rischiararsi di luce sopraffina e quieto vivere. Ma i sinonimi e i contrari possono fare a meno gli uni degli altri e ugualmente saper descrivere quel che accade? Contraddizioni spesso equivoche sono necessarie a che la natura delle cose compia il suo destino irregolare e le speranze mai sopite non diventino ormai vane. Fosse un fiore da cogliere, un campo d'arare sapremmo contare i petali, tracciare il solco all'occasione di dare nuovo corso alla storia di questo piccolo pianeta? La scelta fu di essere spietati e lasciare che misura di tutte le cose fossero il petrolio ed il denaro ma se si ripartisse dallo studio di una pianta polifunzionale? Meno inquinamento e più lavoro, più ricchezza generale minor consumo forse, più salute e meno schiavi. Essendo concordi su cosa sia giusto fare per il Mondo, avendo un piano, si può scegliere chi ci rappresenti in base al fatto che lo proponga e che lo attui. Altrimenti tutti a casa. Oppure un referendum nazionale? La politica recitativa, per dirla alla Galimberti, non decide ma esegue gli ordini che le giungono dall'economia e allora io propongo, non solo io e non sono certo il primo, di cambiare strategia economica, investire sulla canapa. Può sembrare assai ridicolo e lo ammetto ma quanto questo sia colpa di una campagna d'insabbiamento, nemmeno lo immaginiamo. E invece io vi invito ad usarla questa benedetta immaginazione:
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