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al testo di Adielle
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Ho rimesso al cane i miei peccati voci sul collo di lontananze affrettate i vasti paradisi che ci attendono sincopati li lascio ad attendere le mie derive preliminari.
Ritengo che il vino fuori boccone sia una preghiera sufficiente a placare qualsiasi autonoma divinità e il fuoco e non l'ardore scaldi la balera sul tavolo.
Tutto è a portata di mano lo scalpitio della pioggia al balcone il temporale giù in cortile la rimessa di spiragli dell'estate le tue cosce allestite per l'occasione di un inguaribile miracolo.
Ma penso anche che il tempo fugge ci smarrisce all'istante nelle nostre voglie primordiali. Allora stiamo insieme per un attimo unità di misura dei raggi solari. |
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