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al testo di Adielle
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A volte l'aria s'incammina su litorali circonflessi, arabeschi, quintessenze tavolate imbandite di lietofine e ricompense, d'esser vivi all'ennesima potenza solo per pochi attimi, d'indicibile bellezza quantificabili in lampi d'assenza dal proprio malessere. Fiammeggianti antichi pensieri s'avvampano di atomi guerrieri e immagini secondarie in luogo di figuranti al teatro degli orrori e belve addomesticate con amore o secondo voglia di stagione, bestemmiando, eroici. I polmoni compiono il miracolo e siamo noi battito e cute, nervi in costume, figli del caos. Essere guadi, per essere siepi, litoranee. Avere fiordi di nuvole incastonati negli occhi e cupe vampe d'accudire. Per fare finta di morire, esplodendo in cantici prevedendo nuova vita in fondo all'anima.
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