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al testo di Adielle
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Il pensiero si raggomitola nella cuccia del cane luogo mansueto, tana, focolare dove si scalda al tepore di un antico coraggio mostrare la gola nel sonno a possibili equipaggi di personaggi da decifrare ancora in viaggio che s'imbattono nella mia gola scoperta, sepolto dal sonno lungo il tragitto. Il pensiero malinconico, male incolgo, si inerpica sulla dorsale alcolica, così fai capo all'ebbrezza di passaggio. Una custodia plastica e mutaforma per i tuoi stati di grazia. Verità concesse all'estetica di un abisso catodico i racconti dei posteri, i cartelloni pubblicitari, i poster dell'ingranaggio. Nella camera da letto il cane fa la guardia dormendo di un sonno sottile. E' stupefacente come si attivi al più piccolo rumore. Respiro solo l'aria dei polmoni consumando il meno possibile controllo preghiere al microscopio, reduce da battaglie vittoriose immolo felicità circostanziate per felicità incalcolabili. Nell'arco di un secondo, voluminoso, colpo di teatro decido del primo le incursioni temporali. Mi perdo e mi perdono, contuso, giaccio.
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