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al testo di Flavia Novelli
Qualcuno un giorno ce lo dir��
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Non provavano più pena l’uno per l’altro Nessuna compassione ed empatia La miseria e la disperazione non apparteneva alla loro nazione La morte la portava da lontano il mare non era cosa da cui farsi angosciare Meglio pensare ai propri giardini e ai propri bambini che gli altri non erano affar loro Finché un microscopico nemico li ha mostrati indifesi atterriti dai bollettini di guerra che questa volta riguardavano loro Con la tragedia della pandemia riscoprirono la pena la compassione e l’empatia Si sentirono nella disperazione un’unica popolazione E quando l’emergenza finì... La storia si ferma qui Il finale non è ancora stato scritto Non ci è dato di sapere se tutto tornò alla cinica normalità o se ci fu il risveglio di una nuova umanità Qualcuno un giorno ce lo dirà