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al testo di Alberto Rizzi
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Attimi
i tuoi occhi tristi come la declinazione dell'aoristo i tuoi occhi una croce di veglia
Ignoro quale pausa cerchi la tua mano mentre sicura e forte corre sul filo di una pelle altrui
forse l'opzione di libertà data dal volo delle rondini dall'occasionale loro posarsi al filo
quando la luce implode nel silenzio e pure il cuore anch'esso sorpreso da ciò tace il suo battere e levare
(tratta da una raccolta inedita per ora senza titolo)
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