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Ci si abitua a tutto

Un'altra giornata di sole battente.

Devo uscire. Vivere da soli, senza averlo voluto, non è la cosa migliore che ci possa capitare.

"Ci si abitua a tutto" diceva mia madre.

Forse aveva ragione.

Cara mamma, se tu fossi qui, ti direi che tutto dipende da quale angolazione si guardano le cose.

Dimmi: esiste da qualche parte un oggetto che sia sempre lo stesso?

Penso alla tua fotografia. Quella che, da sempre, tengo sul comodino.

In quello scatto in bianco e nero, che ti ritrae poco più che ventenne, leggo ogni sera un capitolo nuovo.

Certo, a pensarci bene, sono davvero pochi vent'anni. Ma come si fa a sposarsi a vent'anni?

Erano altri tempi...

Ho capito, mamma. Me lo hai ripetuto almeno un milione di volte. Ma come si fa, dico io, a sposarsi a vent'anni?

Va bene, hai ragione tu. Ora, però, devo proprio andare.

Di cosa stavamo parlando? Ah, sì, di come tutto cambi a seconda della prospettiva.

Sai, ieri sera, in quella foto, è stata la serenità che traspare dai tuoi occhi a colpirmi. L'Italia intera da ricostruire, gli orrori della guerra, la nonna che vi ha cresciuti da sola...

Come hai fatto, mamma? Come hai fatto a dimenticare il rumore delle bombe?

La prima cosa: mai porsi troppe domande. La seconda: buttarsi velocemente a terra.

Marietta, la tua migliore amica. Le volevi molto bene, non è vero? Come hai fatto, mamma, a sopportare un dolore così grande?

Marietta aveva dei fratelli? E sua madre?

Sì, Aurora, certo, ora ricordo. La povera Aurora che impazzì di dolore.

Ho conosciuto anch'io, mamma, il dolore.

Eppure ci si abitua a tutto, giusto mamma?

No, mamma, non ci si abitua.

Ci si illude.

Ricordi quando te ne andasti? Dicevi di sentire il rumore inconfondibile delle bombe, mentre ti premevi forte le mani sulle orecchie.

Ti guardavi intorno smarrita, chiedendo a tutti se Marietta si fosse salvata. E continuavi a chiamarla.

No, mamma. Marietta non si è salvata. E Aurora, la povera Aurora, è impazzita di dolore.

Perché di dolore si può impazzire.

Sai, sei molto bella in quella foto.

Bella come l'ulivo che si vede sullo sfondo. Quello che piantò la nonna quando finì la guerra.

Ma, finiscono mai le guerre? 

No, le guerre non finiscono mai. E non ci si abitua.

Ci si illude, mamma.

Ora, devo proprio andare.

Vivere da soli, senza averlo voluto, non è la cosa migliore che ci possa capitare. 

      

 

 

 

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 Alessandra Ponticelli Conti - 06/08/2018 16:32:00 [ leggi altri commenti di Alessandra Ponticelli Conti » ]

Carissimi Maria, Laura, Gil, grazie per i vostri commenti positivi che mi lusingano.
Un saluto caro
Alessandra

 Gil - 06/08/2018 07:13:00 [ leggi altri commenti di Gil » ]

È poesia, pura poesia; ha la bellezza poetica di un monologo teatrale, ed ha l’intima forza evocativa di una radice autentica, poiché affondata nella vita e nell’anima.
No, Alessandra, non è illusione quel resistere che chiamiamo abitudine, ma "lotta partigiana" per restituire una dignità umana al dolore e una memoria viva ai morti, perché vi sia sempre un cuore che ne arresti l’oblio, ma occorre continuare a vivere perché ciò sia possibile, e vivere con la ragione che aiuta nel governo del cuore.

Ti abbraccio forte

 Laura Turra - 22/06/2018 05:59:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Scusa l’errore del correttore automatico, leggi “forza di sentimenti “

 Laura Turra - 22/06/2018 05:57:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Alessandra carissima, ho letto questo tuo testo ed è diventato subito mio, per questa delicatezza e anche porta di sentimenti. Grazie per averlo scritto. Un abbraccio

 Maria Musik - 21/06/2018 23:21:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

Cara Alessandra, cara, cara... questa tua compostezza, il tuo narrare una storia così intima innestandola nell’attuale smarrimento, la semplicità del dire ciò che va detto, persino a una mamma che ti sorride da una foto sul comodino... vorrei abbracciarti, abbracciarvi entrambe, resistenti donne di pace

 Maria Musik - 21/06/2018 23:20:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

Cara Alessandra, cara, cara... questa tua compostezza, il tuo narrare una storia così intima innestandola nell’attuale smarrimento, la semplicità del dire ciò che va detto, persino a una mamma che ti sorride da una foto sul comodino... vorrei abbracciarti, abbracciarvi entrambe, resistenti donne di pace

 Franco Bonvini - 21/06/2018 13:54:00 [ leggi altri commenti di Franco Bonvini » ]

:) ne bastava uno eh.. ciao ciao

 Alessandra Ponticelli Conti - 21/06/2018 13:19:00 [ leggi altri commenti di Alessandra Ponticelli Conti » ]

Ciao, Franco, grazie.
Un saluto caro

 Alessandra Ponticelli Conti - 21/06/2018 13:19:00 [ leggi altri commenti di Alessandra Ponticelli Conti » ]

Ciao, Franco, grazie.
Un saluto caro

 Alessandra Ponticelli Conti - 21/06/2018 13:19:00 [ leggi altri commenti di Alessandra Ponticelli Conti » ]

Ciao, Franco, grazie.
Un saluto caro

 Franco Bonvini - 21/06/2018 13:12:00 [ leggi altri commenti di Franco Bonvini » ]

ma che bella..

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