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al testo di Amina Narimi
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Hai toccato le vestirosse ascoltando tutta la verità il vuoto dentro di ogni donna lo spazio aperto l'accoglienza usando la stessa lingua del silenzio stranieri della stessa sete - Altro Amore Essere anche te : farsi sottili nello sguardo di ciò che arretra con la calma prendersi cura in contemplazione educando gli occhi nello scambio come incontrare i cervi in mezzo al bosco imparati al sottile dei rumori così fanno le parole quando passano quando portano scaturendo dalla luce un abisso di splendore : la materia varchi di un'incertezza chiara i segni del tempo- conoscerne la storia immaginando i gusti lasciando essere gli odori -fatti di pietà di confidenza generando memorie in qualche luogo d'intimi sconosciuti
La bellezza è saperti gli occhi- l'attesa che mette su radici una dolcezza che sa dell'abbandono è la grazia di una tenda portata sul terrazzo da qualcuno con le mani in cielo dentro la tua vita. Non ti muovere ora che hai saputo rimanere fino a qui. Raccontami di Noi dell'acqua del respiro insieme del Ponte che guardi più di prima con Altri occhi. A casa io riconosco te nel fitto come un polso che sia tenuto stretto da come appoggi il cuore sul balcone la tua carezza- ho visto nella grazia della sete
L'abbiamo detto tacendo- amore- per non morire, da ciò che non c'è.
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