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Accanto ai pozzi

 

Un minareto che perfora il cielo 

basta un niente che ti trovi nella gioia
poche briciole di un seme di quinoa
in mezzo all'erba e ai fiori,  lentamente, 
un sopracciglio chiaro, il quarto di una noce
che diviene azzurro  mentre  canti 
le lettere intorno ad un giardino,
dove puoi sentire anche una tigre 
tossire accanto a noi - Amina
Che cosa stai cantando? -  
 
Mi sto spostando verso te
tra lunghe spine bianche e fiori gialli. 
C’è un segreto irriverente senza tempo
se muovi  sulla terra  la tua bocca 
trovi  il foro dove i nostri cari son tornati
dentro, seduti nello stesso posto  remotissimo
delle nostre connessioni umane
in un soffio  risuonano  le strade,
in un suffragio rifiorisce il mondo visto
nella nostra mano  più di ciò che è,
per condurre, tra la pietra e il rosso, noi,
nella  parabola che ritorna e gioca
 
- ed ora cosa canti ? sto venendo a casa nostra,
che  vive  a pochi  suoni di distanza,
lungo distici di versi. Come  uccelli
ci passiamo di mano in mano l’armonia,
se t'incammini, lungo piste d'asini selvatici,
spargiamo voci sulla gioia, ed è una mappa
tramandata  da canzoni
catene di montagne e fiumi. No..
non avremo oggetti da scambiare,
il canto come bene,  si baratta,
al tempo di suonare  il nostro pezzo
dall’inizio, lungo i pozzi. Sul gran posto
c’è un canale buio sotterraneo
che sbuca in cima tra le acque rosa,
è un fiato caldo di midolli
e quasi non ti accorgi
che le montagne son di nuovo le montagne
e sei nel foro delle lacrime del mare
con la dolcezza più grande sulle spalle
di esser foce e la sorgente insieme
 
ci scambiamo gioia per scintille 
al punto d’incontro d’altri canti 
le nostre ossa sono vasi d’oro
guidati da lontane vicinanze,
abbiamo il cuore di una lepre dentro gli occhi
un viso verde, tra le ginocchia coronate,
come un bozzolo:  è quel canto,
dentro la sua foglia, srotolato
avremo cura del germoglio
dell’onda ininterrotta di smeraldo
che ci tiene insieme per canzoni
scambiando gioia, accanto  ai pozzi
 
Accanto ai pozzi- mi deve avere ripetuto
le stesse parole  dentro il  sogno,
perchè furono le prime 
a venirmi nella  bocca 
quando mi svegliai. Bagnata 
nel liquido ancestrale 
come avessi scambiato  tutto il mondo 
annidato nel palmo di una mano.
 
 
 

  Cristina Bizzarri - 02/09/2014 00:27:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Toccano, le tue poesie e questa tra quelle "di più - di più" - toccano come una voce che ti canta nell’orecchio e lo apre, giungendo ai sensi più sotterranei degli occhi.
Buonanotte Amina!

 Antonio Ciavolino - 01/09/2014 13:45:00 [ leggi altri commenti di Antonio Ciavolino » ]

Molto riuscito brano. Evocativo nelle immagini indovinate di suggestioni, si snoda piano per acquistare ritmo e passione. Ho trovato le ultime strofe veramente ispirate, dense di slancio, sensuali.
Pozzi d’autore, di canto, d’amore. Complimenti

 Lorenzo Mullon - 01/09/2014 08:07:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

una bella mano armonica

dai pozzi sale il midollo della vita
il fiato caldo
tutta la materia del mondo
persino la carne

ogni cosa arriva dalle nostre profondità
in terra come in cielo

 fried annod - 01/09/2014 06:34:00 [ leggi altri commenti di fried annod » ]

"Un sopracciglio chiaro, il quarto di una noce", occorre prendere questa chiave per entrare dentro il testo, una lussureggiante versificazione, dove tessi insieme tra di loro le abbondanze delle immagini, diverse ma tutte rigogliose e appartenenti al tuo universo poetico; partire da lì per comprendere intanro che stiamo di fronte ad una relazione significativa, che il seguito della lettura conferma.
Tra ricordi e sogno, si celebra l’amore che dà gioia, comunque l’amore; qui si ferma la parola del lettore: qulunque sia l’amore che vi ha letto, è più un autosvelamento nell’interpretazione che non l’assoluta certezza di una corretta esegesi.

Buona giornata Amina

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