Avvolge il sentimento la parola alza tutto l'universo in un ricamo sulla pelle un pulviscolo di segni da dove viene il vento al suo segreto disegnando sopra Nina quelle luci, nel colore così bianco della sera tra la carne, di tutte le risate lasciate sulle viti e nelle mani delle cose come un punto di raccolta per infiniti sogni sempre nuovi viene nuovo un ramo a una preghiera, quando tornano alla tana gli animali, si radunano le teste dei bambini nel breve spazio, da una bocca all'altra, scintillano le storie sulle labbra se l'idioma è un bacio, fra le dita e l'aria.. nella mandorla del mondo accosto il viso, accosto il viso e prendo sonno ancora lasciando cadere le mie mani come fossero dei fiori sulla terra, perchè l'angelo ognivolta che va via ha le ginocchia nere dell'infanzia celebrando un altro giorno, ed una vita rifiorisce sulla bocca, disegnando un cervo una pianta la sua luce, ogni traccia di respiro, nella stanza. 
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quattrostraccisullapelel
- 26/01/2015 21:37:00
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La poesia di Amina racchiude in sé sorgenti segrete, nascoste perché imperscrutabili agli occhi non abituati agli accecamenti della Luce; difficile dirne qualcosa a chi, come me, non ha la stoffa "per leggerla" e tantomeno per commentarla, ma, in virtù della sua profondità d’anima (la grandezza dell’anima si misura in profondità, non in altre dimensioni) sono certo che pure i miei balbettii anziché sgradevoli le risulteranno vocalizzi di "infante" (privo di parola).
L’immediatezza del dono dei tuoi versi, immediatezza perché intanto è il primo anello dell’albero che può raggiungere chiunque, è l’atmosfera che riesci a suggerire, ad evocare; in me partorisce immagini di un casolare di campagna, un luogo dove tutti gli esseri viventi del presente e del passato hanno lasciato il proprio segno, si odono echi di voci, vociare di bambino e di vecchi, stormire di fogli e garriti di rondini, ruscelli che corrono attraversando le rocce e parati ricoperti di fiori...è strano dirti questi! Eppure è come se in Te si percepisse un punto arcano d’incontro, come se tu racchiudessi in te in qualche misura "impossibile" all’ordinario, la sintesi creaturale, sintesi che non annulla alcuna differenza o individualità. Mi dispiace, Amina, non saperne dirne di meglio e di più, accogli allora con magnanimità, questo minimo dei tuoi commentatori, sempre ammirato della:
MiaInsuperabilePoetessa
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Lorenzo Mullon
- 17/01/2015 12:52:00
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è inevitabile che vada via con le ginocchia nere non si può giocare senza corpo addirittura lo sguardo ha una sua consistenza la parola alza tutto l’universo in un ricamo e il sonno lo genera non c’è nulla di più consistente del sonno
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Silvia De Angelis
- 17/01/2015 07:00:00
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Un dolcissimo inno alla vita, questa tua, e alle creature che ne segnano il passo... Sempre splendido poetare, Amina, un saluto,silvia
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Amina Narimi
- 17/01/2015 00:59:00
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Ohh Franca.. no che non ti sbagli..è nostro figlio quel piccolo animale, la figlia di ogni notte, di claudia e amina...
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Franca Alaimo
- 17/01/2015 00:08:00
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Una poesia ritmata dal respiro di tutte le cose viventi: gli animali, i bambini, le foglie degli alberi e ricamata dalla luce che perdura anche ad occhi chiusi nel sonno quando nella stanza il corpo addormentato porta con sé i ricordi del giorno passato e dell’infanzia. Una poesia, questa di Amina, più semplice rispetto ad altre, perché non contiene salti logico-narrativi, né troppi riferimenti simbolici, ma segue piuttosto una tessitura leggera ed ordinata, colmandosi di un quieto sentimento. Solo che io ( anche se per la poesia è cosa inessenziale) vorrei sapere chi è Nina (a volte ho pensato che sia un animale, ma forse mi sbaglio di grosso)
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