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Dal silenzio a te

Tende verso il cielo e si ritrae 
come un fiore viola al temporale
sbandato sotto il peso delle bestie 
poi s'inchina profumando lentamente
un'ombra consacrata sopra i polsi
circondando la mia gola di scintille
levate verso l'alto dei tre pini.
 
E' un rito tra la nebbia che mi ferma
ancora calda nel vapore del mattino
che ingrandisce la solitudine dei pini
come davanti a troppa  lontananza
restituendo il grigio una tempesta.
 
Ti ho sognato che sognavi di esser pieno 
di bambini sui tuoi fianchi nella nebbia
sei venuto con un canto,  un ederlezi  
tra le gambe volteggiavi sulla cima
per scoprire nelle mani cristalline
l'addio del celibato al primo sole.
 
La goccia primitiva che ti bagna
la bellezza nel lavoro del mattino
scoprendoti le forme dell'origine
si dispone a far risplendere sui piedi
il nudo che celavi come un frutto
 
tutto s'innalza e tutto si riapre
respirando i loro corpi nuove lingue.
Appena giunte all'orlo già scomparse
 
mi discendono due lacrime col vento,
a corona del silenzio sopra il verde
il pianoro, un grembo arcuato dentro gli occhi,
le sue vene dei  giovani sentieri
dischiusi  con dolcezza nella nebbia
e - dal silenzio a te-... mi ascolto dire
 
a passi lenti la discesa appena giorno
appena snebbia la visione un'altra volta
il bagliore nella mano mi risponde
con la spietata tenerezza della luce:
 il vento e i sogni non si possono fermare.
 
Piego e annodo dentro i pugni questo grido
le mie impronte  con l'argilla  del dolore
nodo e dono che conosco per legare
all'origine del viaggio  il nostro seme.
 
 

 Elsa Paradiso - 21/04/2015 09:15:00 [ leggi altri commenti di Elsa Paradiso » ]


Ed eccoli i “pini” …
in una poesia che è “onirismo magico”.
Bella e di più.
Ciao, Amina.


 Franca Alaimo - 21/04/2015 01:11:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

Colma dell’ardore e delle visioni dell’anima così come dell’attenzione sacra degli occhi, la poesia di Amina crea legami fra il mondo interiore e quello esterno, rendendo il paesaggio partecipe ai suoi stati d’animo ed alla cromia dei sogni. Un’ombra si innalza fin dai primi versi, dialoga con i tre pini, con l’autrice, con il cielo e il giorno che rinasce. Una sottile malinconia la segue mentre sembra evaporare in un ricordo.
Ma come dice Amina, venti e sogni non si possono fermare. E l’impianto sintattico del testo così ampio sembra riprodurre l’andamento fluido dei venti e dei sogni che ci attraversano il cammino con la loro sostanza leggera ma importante. Gli uni e gli altri portano, infatti, semi di vita passata e futura.

 Lorenzo Mullon - 20/04/2015 13:30:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

beh caro Franco, allora parlami dal silenzio se la poesia possa essere qualcosa di diverso da un autocompiacimento estetico

 Franco Bonvini - 20/04/2015 13:07:00 [ leggi altri commenti di Franco Bonvini » ]

..parlando dal silenzio a te che ascolti.. anima che conosco

 Sara Cristofori - 20/04/2015 13:04:00 [ leggi altri commenti di Sara Cristofori » ]

un dipinto ad olio questa tua, e le immagini che nascono dal pennello hanno un’anima...

 Lorenzo Mullon - 20/04/2015 10:50:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

mi piace questa luce spietata
con le bestie, non con gli animali
per forza bisogna essere spietati
se non capiscono che tutto muove dai sogni e dal vento dell’anima
e si fanno trascinare nell’inconsapevolezza
come si fa a non essere spietati?
la poesia è spietata per amore
deve risvegliare
parlando dal silenzio a te che non vuoi ascoltare

 Franco Bonvini - 20/04/2015 09:10:00 [ leggi altri commenti di Franco Bonvini » ]

E’ un quadro.. quasi la descrizione di questa foto. O delle emozioni di Amina guardando il vento attraversare i tre pini. E un sogno tra quei tre pini si può anche fermare se gli dici resta.

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