Qui, letta da Vittorio Gassman https://www.youtube.com/watch?v=uQzwsqYJ6bY Non c’è un monumento A Babi Yar Il burrone ripido È come una lapide Ho paura Oggi mi sento vecchio come Il popolo ebreo Ora mi sento ebreo Qui vago nell’antico Egitto Eccomi, sono in croce e muoio E porto ancora il segno dei chiodi. Ora sono Dreyfus La canaglia borghese mi denuncia e mi giudica Sono dietro le sbarre Mi circondano, mi perseguitano, mi calunniano, mi schiaffeggiano E le donne eleganti Strillano e mi colpiscono con i loro ombrellini. Sono un ragazzo a Bielostok. Il sangue è ovunque sul pavimento I capobanda nella caverna Diventano sempre più brutali. Puzzano di vodka e di cipolle Con un calcio mi buttano a terra Non posso far nulla E invano imploro i persecutori Sghignazzano “Morte ai Giudei” “Viva la Russia” Un mercante di grano picchia mia madre. O mio popolo russo So che in fondo al cuore Tu sei internazionalista Ma ci sono stati uomini che con le loro mani sporche Hanno abusato del tuo buon nome. So che il mio paese è buono Che infamia sentire gli antisemiti che senza la minima vergogna Si proclamano. Sono Anna Frank Delicata come un germoglio ad Aprile Sono innamorato e Non ho bisogno di parole Ma soltanto che ci guardiamo negli occhi Abbiamo così poco da sentire e da vedere Ci hanno tolto le foglie e il cielo Ma possiamo fare ancora molto Possiamo abbracciarci teneramente Nella stanza buia. “Arriva qualcuno” “Non avere paura Questi sono i suoni della primavera La primavera sta arrivando Vieni Dammi le tue labbra, presto” “Buttano giù la porta” “No è il ghiaccio che si rompe” A Babi Yar il fruscio dell’erba selvaggia Gli alberi sembrano minacciosi Come a voler giudicare Qui tutto in silenzio urla e scoprendomi la testa Sento che i miei capelli ingrigiti sono lentamente E divento un lungo grido silenzioso qui Sopra migliaia e migliaia di sepolti Io sono ogni vecchio Ucciso qui Io sono ogni bambino Ucciso qui Nulla di me potrà mai dimenticarlo Che l’ “Internazionale” tuoni Quando l’ultimo antisemita sulla terra Sarà alla fine sepolto. Non c’è sangue ebreo Nel mio sangue Ma sento l’odio disgustoso Di tutti gli antisemiti come se fossi stato un ebreo Ed ecco perché sono un vero russo. Babij Jar (russo Бабий Яр, Ucraino Бабин Яр, Babyn Jar) è un fossato nei pressi della città ucraina di Kiev. Qui, durante la Seconda guerra mondiale fra il 29 e il 30 settembre del 1941, nazisti aiutati dalla polizia collaborazionista ucraina massacrarono 33.771 civili ebrei. Nei due anni seguenti circa 90.000 ucraini, zingari e comunisti furono massacrati nel fossato.
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