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Acqua marziale

 

Separata dal mare
da un tombolo fine di ciottoli e ghiaia,
dal sale, protetta,
con diversi strati d’argilla,
l’acqua dolce si è fatta profonda,
e in quel punto, il mantello del mare,
tradisce il chiarore della sorgente
marziale.

 

Ai piedi del costone, in tramontana,
è giunta fino all’isola del cuore, 
ai suoi bambini,
al fontanile al secchio giallo alle tue ossa,
per bagnare la montagna, e i cinque frutti,
la nostra felce, dirimpetto al sasso.

 

Sapere la tua mano di ritorno 

sul loro capo come fosse casa
mi offre pace, e l’acqua la parola
che aspetto, vicinissima alla gioia,
tra i fiori ciechi della felce amata.

 

Claudia Sogno

 

30 Agosto 2017

 

 

Laghetto delle conche, Isola d'Elba

 Gil - 01/09/2017 16:12:00 [ leggi altri commenti di Gil » ]

È alla radice della verità che ogni tua parola non tocca terra pur rimanendo acqua(buona) e terra; ogni tua parola è cielo nella profondità dell’afasia, è messaggera e suono di verità, non confonde né inganna, semmai riveste la nudità o la ricopre attraverso la propria lingua poetica. Umile e immagine divina ferisce, cura e guarisce ma, soprattutto, "partorisce" alla luce ogni riverbero dell’Invisibile; sapermi per te casa è grazia "terribile", dono incommensurabile, tremore devoto.

 Loredana Savelli - 01/09/2017 15:33:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Veramente bella e vera come tutte quelle dedicate...

 claudia sogno - 01/09/2017 14:40:00 [ leggi altri commenti di claudia sogno » ]

Alessandra, Liliana mi avete portato la stessa acquabuona con nomi diversi..ho a cuore le felci, non hanno semi, non danno frutti e fiori e affondano le loro radici in un tempo remotissimo.
Solo nella notte di San Giovanni, narra la leggenda, sboccia e muore un fiore bianchissimo e invisibile, vederlo renderebbe trasparenti...

Grazie Gil, sei casa

 Gil - 01/09/2017 08:15:00 [ leggi altri commenti di Gil » ]

A volte non occorre
Capire ogni parola
E il loro legarsi insieme
Con la testa, come tutto
Fosse rimandato alla ragione
Senza più quell’intuito del cuore.
Quindi mi lascio bagnare
Da quei suoni, quel tombolo di versi
Che ricongiunge al cuore
Diventato ormai un’isola
Nell’ora della solitudine
Lasciandomi accarezzare da quella mano
Come una nuova dimora dove rimanere
Perché nell’accoglienza dei miei occhi
Mi avvolge come fosse casa.

 liliana zinetti - 31/08/2017 19:20:00 [ leggi altri commenti di liliana zinetti » ]

Claudia / Amina , non fiori ciechi sono le tue poesie. Hanno occhi che promettono nuove fioriture e bevono la luce, un motivo ricorrente nella tua scrittura. Un abbraccio, Liliana

 Alessandra Ponticelli Conti - 31/08/2017 18:51:00 [ leggi altri commenti di Alessandra Ponticelli Conti » ]


Vorrei raggiungere anch’io quell’isola. Ma aspetto ancora l’acqua e la parola...
Ciao Amina, Le tue poesie sono "fiori ciechi" che sbocciano oltre il visibile.
Ti abbraccio forte
Alessandra

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