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al testo di Amina Narimi
Sul sentiero dell���amore per Duino
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Ti ho sognato al molo di Trieste cercando un libro di poesie sopra il banchetto, e sul sentiero dell’amore per Duino che leggevi sottovoce le elegie con l’odore delle rose nevicate che alla decima scioglieva in mezzo al petto l’umidità dei nostri occhi e quella luce il lamento in un giubilo dorato.
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Amina Narimi
- 06/12/2017 21:22:00
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le vostre parole sono una collina di neve bucata dai fiori ...
Grazie di cuore
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Luca Gamberini
- 06/12/2017 20:19:00
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Struggente, ciò che mi piace della tua poesia è la tenerezza che emana anche nel dolore.
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Franco Bonvini
- 06/12/2017 13:22:00
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Un sogno da lontano, come quelli di Merlina
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Jacob l.
- 06/12/2017 10:59:00
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E una poesia dolce e vagamente pervasa di malinconia. I sogni lo sono spesso, e poi Trieste città dallo splendore che non tramonta, nonostante il tempo e le vicissitudini è la giusta "sede" per sognare poesie. J.
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Ferdinando Battaglia
- 06/12/2017 06:16:00
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Questa poesia, "ritrovata" seguendo le tracce di Laura (stavo andando a commentare un evento e poi pubblicare il commento nella sezione dei Pensieri), conferma, semmai ve ne fosse stato il bisogno - mai ve nè stato, mai ve nè, mai ve ne sarà, il talento poetico e la sua colta padronanza della Narimi; proprio per la ragioni poste in chiaro da Laura, uno stile di scrittura qui diverso dallusuale, mostra con evidente ed inconfutabile chiarezza, che agni testo la Poetessa Amina applica uno stile per lucida scelta e consapevolezza e possesso del mestiere, non subisce e non improvvisa il verso o se lo improvvisasse sarebbe sempre per scelta, ma in lei il genio poetico riceve una salda e sapiente regia.
Non potevi sottrarti al verso nei giorni di Rilke (quale poeta non sarebbe felice di venire ricordato da unanima poeta sì bella e sì grande!).
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Laura Turra
- 06/12/2017 05:27:00
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La brevità di questa tua, così diversa da quelle con cui ci hai allevato, rende in modo perfetto l’immagine del sogno, di un sogno delicato che al risveglio lascia la gioia di averlo visto e ricordato. Come dici sempre tu: “ti abbraccio gli occhi”, questi tuoi che sanno vedere.
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