Chi attende ha nel petto una rosa che alla vibrazione della luce si affida, come a una mano- dicevi- Col minimo dolore necessario la tua parola oggi è nel profumo- sulla parte del viso che ha raccolto il miele, insieme all'erba per i daini, di un piccolo miracolo del fiato- il volo breve che attraversa il fiore: le mie mani si aprono e tu sulla porta, fresca di pioggia, togli ancora l'ultimo fiocco di neve, dalla mia fronte, portandolo adagio alla bocca. Riparti così, nella veste magenta, con un pezzo di pane e il sorriso avvolti nella ninive. Al ritorno nasconderai con un canto il sudore nelle coppe dei gelsomini. * ninive è una mussola, una garza imbevuta d'acqua, che si usa per avvolgere i germogli delle piantine e proteggerli dal sole
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