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al testo di Amina Narimi
La casa dell���angelo
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Immensa e illuminata, come ieri l’ombra delle nostre spalle unite tra il vento e l’acqua del torrente, è la tua casa, il lunedì dell’angelo, fra le ossa incise e dipinte sulle piccole uova rumene che ho nascosto fra l’erica e i cardi.
Coi capelli raccolti all’indietro,
per ascoltare col viso l’alburno della betulla bianca al cancello ho mescolato i miei piedi alla luce del sedano bruno tra i rovi, raddrizzando una giovane pianta che ancora tremava di neve- dove la terra si è smossa
dove si è aperta la ferita, troverai una chiocciola, in dono, e un sassobambino che gioca- con lucide vene di fiume, fra le braccia dell’altalena- che sta crescendo, al ritorno.
Amina, ti immagino sfiorare col viso la scorza nuova della betulla. Una poesia che ha il sapore buono di tutti quei piccoli e preziosi misteri che si scovano tra le verdi erbe di primavera. Sempre affascinata dalla tua scrittura, ti abbraccio.