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La grazia dei resti

                                                                  Un solo lume
                                                                  oscura tutto il mondo
                                                                  Tu lo rischiari
Un ciocco di quercia, la conca del vino.
Domani era il giorno del pane
dei bimbi bendati intorno al camino
a batter le molle per le sorprese-
sulle labbra dorate l'Ave Maria
l'Ave Maria del Ceppo.
 
Per nonna era il giorno dei resti
del fuoco, il suo grandegiorno;
una buca al campo del grano
un piccolo pugno per le tempeste
e l'ultimo, il benedetto,
riposto in un luogo segreto.
Lo riaccendeva per dare forza alla nascita
dei suoi bachi da seta.
 
Al mare le maree, ad ogni stufa un largo d'aria
a nonna il miracolo della cenere.
 

 Giovanni Rossato - 20/01/2023 08:44:00 [ leggi altri commenti di Giovanni Rossato » ]

Delicatezza è la cifra del tuo scrivere e diritta dal piccolo all’infinito.
Grazie

 Caterina Alagna - 16/01/2023 16:03:00 [ leggi altri commenti di Caterina Alagna » ]

Poesia nostalgica, dipinta dalla magia genuina che infiammava i tempi passati. Molto bella e delicata.

 Angelo Naclerio - 15/01/2023 11:25:00 [ leggi altri commenti di Angelo Naclerio » ]

Magnifica questa naturalità dei gesti delle cose della persona della cenere sacra custode, naturalitade che non ha bisogno di parola e genera parole di vino pane miele prece ciocco di fiamma lucente seta, imperiture.
Buona buona domenica Amina.

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