Ora aperte son le danze non abbiate più esitanze c'è un posto assicurato nella camera o in senato per ciascun raccomandato da un politico o prelato Se il tuo voto ci darai tu non te ne pentirai ti daremo la pensione e fors'anche una magione ma di certo una pigione e senz'altro un minestrone Ci sarà anche lavoro e faremo un bel po' d'oro diverrem ricchi sfondati così dicono i dati Bloccheremo gli africani fin da subito domani abbiam libici amici che saran più che felici Anzi li accogliamo tutti estraendoli dai flutti qui ci servono bambini che oramai sono pochini colpa di questi italiani che son diventati inani Se sei un giovane poeta qui non serve un alfabeta per l'industria non va bene riciclarti ti conviene e se no rischi l'Aniene Basta ne ho piene le palle di sentir tutte 'ste balle mi prenoto per la luna vado lì a cercar fortuna
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Franca Colozzo
- 29/01/2018 12:57:00
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Un omaggio alla tua poesia, recitando la mia:
SOCIETA’ DEMENTE
Non è il politico l’eroe che prediligo in questa vana società demente, ma l’ombra sempre onnipresente del pover’uom che ognor s’affatica.
Non è il potente né l’aulico magistrato, cui la vita a piene mani ha dato, ma il solerte, umile ed ignoto, che passa la sua vita in mezzo al guado.
In questo mondo ottuso e inconsistente Mi vien voglia d’urlare a perdifiato e di lasciare al caso impertinente di mescolar le carte da esaltato.
Ma più forte di tutto è la passione, che tien vivo lo spirito guerriero, che m’attanaglia il cor e mio malgrado mi spinge ad affrontar ogni tenzone.
Così passo la vita in permanenza a raccogliere cocci e delusioni, senza capire, per mio sommo scontento, l’effimera durata d’ogni azione.
Franca Colozzo
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Angelo Ricotta
- 15/01/2018 18:17:00
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Ne ho sentite troppe di promesse non mantenute. Tutte falsità che non vale la pena di ascoltare. In vita mia ho ricevuto un solo dono (gratuito): la vita da parte di mia madre. Tutto il resto lho pagato a caro prezzo insieme ai miei genitori: contadini, emigranti e poi commercianti, senza stipendio fisso, senza ferie né malattia pagate. Senza reddito di cittadinanza, senza assistenze di alcun tipo. Lunico della famiglia che ha studiato e fatto il ricercatore, ma come i miei mi sono pagato la mia casa, ogni cosa, niente regali. E adesso i nostri figli devono tornare ad emigrare! Disprezzo i servi, i parassiti e i loro padroni.
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Arcangelo Galante
- 15/01/2018 11:07:00
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Gentile Angelo, ho letto parecchi testi di utenti-amici (per quelli che, perlomeno tali, si sono dimostrati), qualcuno deludente, altri un pochino acerbi, parecchi belli ed anche divertenti, come questo balletto elettorale, riflessivo e, persino, estremamente fantasioso ed arguto, come il tuo. In questa epoca di crescente antipolitica, fatta di accuse aggressive e provocatorie verso la cosiddetta casta di privilegiati, leggere una poesia-racconto, così oso definirla, dotata di tale sagacia, elegante e leggera, per nulla superficiale, ritengo sia un’ottima capacità, ironizzare sull’argomento intavolato, in piacevole maniera. E come si fa a non simpatizzare col contenuto, che, con ironia diverte, ma, in verità, raccoglie anche le aspirazioni pensanti chissà di quanti lettori? Vi sono tre punti salienti che ho colto: la proposta (raccomandazione), l’irritazione e, come ultimo aspetto, la “felicità” nel prenotare un volo sulla Luna, ove, possibile è cercare più fortuna. I politici, gradiscono mettere in difficoltà le persone che, promettendo di fare bene, offrendo vantaggi d’ogni tipo, hanno invece sempre fatto, esclusivamente il loro, di interesse, creando problemi nuovi senza risolvere quelli antecedenti. Il secondo aspetto che emerge dalla lettura è la sottile irritazione, nel dedurre e scoprire, o sapere già, per esperienza vissuta, che esiste una “zona off limits” dove continueranno a fare i loro comodi alla faccia, di tutti. E, per concludere le impressioni suscitatemi, alla fine, tutti vengono abbandonati nel Paese! Bello il gioco di parole che hai saputo adoperare, per far ballare i miei pensieri. Un amichevole saluto!
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