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al testo di Angelo Naclerio
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ANCHE PER TE (Canzone dell’Empatia)
Urta sfiora rabbrividisci ignora, anche di te un lampo parlò al Cielo, uomo passante, un lampo parlò: “Da ventri di terra ad occhi di nembi vuoi che io corra. Verde alto è il larice fiero bello forte quanto la tempesta vitale come l’aria in cui lui slanci e me vuoi lampo. Come ordini saetterò, ma ove verde beltà io non debba incendiare fammi correre ove beltà viva io mai possa stroncare”. Urta sfiora rabbrividisci ignora, anche di te una rosa parlò al Cielo, uomo passante, una rosa parlò: “Talamo comandi che sia il giardino di me tinto e profumato. Forte scanzonato verrà uno sposo nobile giovane magnifico come questo mio giardino solare come l’aria di cui nutri il suo respiro e me fai regina. In abbraccio di fuoco come ordini l’accoglierò ma sì che grazia gioiosa io non possa guastare pur fammi pungere sì che grazia meravigliosa io mai possa sciupare”. E l’oceano vasto possente al Cielo parlò: “I chiari rispecchio e gli scuri, molteplici pesci nutro, attese piogge genero. Mortali sono le barche, fragili le rive, ascolta quanto vuoi la mia voce ma le mie onde piano muovi adagio il mio cuore smuovi”. Ed il fiume maestoso elegante al Cielo parlò: “Accogliente sconfinata è la piana verdeggiante di frutti ricolma di vite brulicante, dissetandola fino al mare come desideri arriverò ma nel mio letto fammi stare tra le mie sponde fammi restare”. Anche di te parlarono al Cielo, uomo passante, oceano e fiume parlarono. Urta sfiora rabbrividisci ignora: scorrono nei versi emozioni storie dei trascorrenti incontri le impressioni le memorie e sono fissate nelle parole implumi penetranti sfoglie di cuori. |
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