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al testo di Anna Guzzi
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Sentì un soffio d’ala sulla pelle il feroce
marinaio che nulla sapeva di Ulisse, e immaginò le acrobazie dei gabbiani nel cielo velato di rosa, così lontano dal suo cuore marino, intessuto d’alghe, di tentacoli, di conchiglie solitarie mandate in frantumi dal mare troppo denso, incastrato tra scogliere a picco. Continuare? Arriverò forse, un giorno, al fondo dove la schiuma e il sale sporco attraversano nubi sfilacciate. |
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