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Scrivi un commento al testo di Maria Musik
Rosso Nero Blu

Solco l’ingrato Mediterraneo

Accoccolata sull’ala scura

Di un pianoforte

A cui furono segate le tre gambe.

Affiorano neri corpi

Ed il mio,

Con il loro,

La burrasca spinge verso il gorgo.

Tasselli bianchi e neri

Di una tastiera

Buona oramai

Solo per il requiem.


Per chi si canta Messa?

Per l’Italia

Terra di nessuno

Porto inaccessibile

Roccaforte di mercenari.

Poeti, Santi e Navigatori

Sono emigrati

E non v’è rondine

Che annunci primavera.


Da un tetrapack discount

Verso vino tinto:

Si possa almeno dire

Che il sangue

Non è acqua

Anche se sa di sale.

Il mare si fa

Rosso.

Daranno la colpa

Alle alghe

Al riscaldamento globale

Al buco nell’ozono.

L’unico buco che vedo

È al posto del cuore ed è

Nero

Anche sotto il doppiopetto

Blu.


 ro. per. - 13/04/2011 20:36:00 [ leggi altri commenti di ro. per. » ]

Ispirata, rigorosa, eternale, bella!

 wolf - 13/04/2011 20:24:00 [ leggi altri commenti di wolf » ]

Bella fotografia di un presente inquietante e di un futuro sfuggente...le parole, la musica la fantasia tutta per non mollare!
Grazie Musik!

 Domenico Morana - 12/04/2011 21:03:00 [ leggi altri commenti di Domenico Morana » ]

Mon Dieu, dolce Maria, questo è veramente il tempo degli assassini.
Rimbaud ebbe ragione a rinunciare a colorare le vocali, che prevedeva stinte in futuro d’oscena accettazione di massacri.
Non è più tempo di veggenza ma di resistenza. E tacere è ormai essere complici. Grazie per le tue parole decise e per il tuo sdegno.
E almeno, per pietà, sia amore anche il silenzio.
Ti abbraccio
Domenico

 Loredana Savelli - 12/04/2011 07:43:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Una denuncia sofferta. Si legge con l’ansia di chi teme di trovare tra i cadaveri quello dei propri cari (o forse il proprio). Quel pianoforte inutile è il sarcofago della nostra finta solidarietà. Il mare conosce la verità ed è rosso di vergogna.
(Ho rivisto immagini de "La leggenda del pianista sull’Oceano", ma purtroppo non è di leggenda che si tratta)
Un abbraccio. E’ davvero una bella poesia!

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