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al testo di Salvatore Armando Santoro
Primavera appassita
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 Oh, primavera hai già appassito i fiori cosa mi lasci poi del tuo passaggio? M'hai dato dell'amor solo un assaggio a galleggiar rimangono i rancori. E delle albe rosate e dei chiarori di cui restavo alla finestra ostaggio nulla più resta, ma io pagai il pedaggio di tutti quegli inutili tremori. “Oh, vedi come tremo?”, mi dicevi. Tremavi è vero ed il tuo amor donavi ed i ricordi in me non son longevi. Che nulla ricavavi m'annotavi, ma dentro al cuore tuo che cosa allevi se dell'amor pensavi ai tuoi ricavi? Ho dato solo quello che ho potuto ed io in cambio cosa ho ricevuto? Di certo ci ho perduto in dignità ed ho raccolto odio e infamità. Salvatore Armando Santoro (Donnas 7.5.2017 – 2,08) -Sonetto ritornellato - Nella mia foto: tramonto a Santa Maria di Leuca
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