 Nel dipinto: Aspasìa e Pericle. Ora Aspasìa rimossa ho dalla mente Pericle scudo ed arco ha già deposto le tracce del dolor sono ora spente nei nostri cuori ormai non c'è più posto per nuovi amori, per nuovi sbandamenti, passa il tempo e via porta gli ardori, le euforie e i tanti incantamenti ad altre mete miro, altri valori. Ma quella gioventù che senti in petto è come brace, e spesso si riaccende, sotto cenere calda cova affetto, dietro una nube sempre stella splende. E come te, inganno la natura, sui nostri errori lei sempre fiorisce matrigna fu per noi, ingrata e dura, perisce chi di lama altrui colpisce. Ma Aspasìa raccoglie un otre rotto piange sul suo destino che ha cercato fragili amanti in nuovi errori ha indotto il sole ha spento e il buio ha seminato. Ma sul tratturo restano gli stracci d'un amor che comunque è stato dato che dalla mente inutilmente scacci e che affetto che dura ha generato.
Salvatore Armando Santoro (Donnas 9.7.2017 – 11,27)
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