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Quella strada

L'immagine può contenere: pianta, cielo, albero, nuvola, ponte, spazio all'aperto, natura e acqua

 

Quella strada non so più dove porta
la cerco ma non trovo più il sentiero
mi perdo per i campi e solo ascolto
sul mio Vereto un cicalar ciarliero.

 

Quella strada che ancora porto in mente,
che di giorno ho percorso e nella notte,
quella strada ancor porta a una chiesetta
che le emozioni in cuor tutte ha interrotte.

Ancor la luna illumina gli ulivi
dietro il cancello all’ombra stan gli affreschi
ma le muffe disegnano inattese
miraggi e fantastici arabeschi.

Ma vi leggo la storia di un amore
ma come la Sibilla non prevedo
quello che il Fato solo può cambiare,
ma nel destino ormai neppur più credo.

E so che il mio sentiero ormai s’accorcia
poco ormai vedo e quel che vedo è opaco
anche se lei chiamasse non l’ascolto
su quel sentier da sordo e cieco vago.

 

Salvatore Armando Santoro
(Boccheggiano 22.10.2019 – 23,15)

 

Nella mia foto: Il sentiero delle escursioni del Vereto di Patù.

 Salvatore Armando Santoro - 21/03/2020 02:14:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Armando Santoro » ]

A LORENZO TOSCO

Posso ingannare tutti i lettori, ma non te. Birbante!
Un abbraccio
Armando

Se clicchi su questo link dovresti ascoltare il filmato delle cicale: https://www.facebook.com/salvatorearmando.santoro/videos/pcb.2956023867754470/205737097535944/?type=3&theater&ifg=1

 Lorenzo Tosco - 20/03/2020 10:36:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Tosco » ]

Bella questa dolorante lirica, impostata però in un paesaggio campestre
di grande fascino, con l’erma chiesetta che purtroppo porta a ricordi che adesso sono dolorosi.
Il poeta non può dimenticare un certo passato, dice però che "anche se lei chiamasse non l’ascolto."
E qui egli mente e sa di mentire, almeno per quella che è la mia impressione. Il passato è talmente presente in lui che non può guardarlo con sereno distacco, come gli avevo consigliato, ma rimane sempre irrinunciabile in lui che non può distaccarsene. La poesia, che avrebbe dovuto svolgersi in ambientazione serena e quieta, alimento per il cuore, si svolge invece con quel peso nell’anima che sembra non volersene andare.
Ripeto, una bella poesia, ispirata però, più che dal paesaggio, da lontani e dolorosi ricordi che persistono indomabili.
Saluti.

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