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al testo di Salvatore Armando Santoro
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Scienza scienza immorale, che costruisci (costruisci e non crei) topi e fragole giganti, che fai germogliare la vita in una fredda provetta, che fai partorire le nonne col seme congelato di un fantasma, tu non sbalordisci e né meravigli, tu impoverisci!
Se le regole della vita vengono sconvolte da esperimenti paradossali, da manomissioni genetiche elaborate dai calcolatori di laboratorio, quale morale rappresenti alle generazioni future?
Un mondo di silenzio, imbottigliato in embrioni precongelati, allineati in scaffali numerati, dove l’affetto è sostituito da archivi storici gestiti da programmi informatizzati, dove l’amore diventa un atto burocratico regolato dall’orologio che controlla i cartellini delle presenze giornaliere.
Salvatore Armando Santoro (Aosta – scritta nel Luglio 1993 dopo la notizia della nascita in provetta di un bambino voluto da una vedova di 65 anni che aveva congelato il seme del marito).
- Pubblicata sul settimanale “La Vallée Notizie” di Aosta nel 1993 e sul mio primo volume di Poesie "La sabbia negli occhi".
- Segnalata alla XXI.ma Edizione del Premio Internazionale Maresca (PT) nel 1999 e definita “FANTASTICA” dallo scrittore fiorentino Tiziano Terzani, presente alla premiazione.
La foto è tratta dal portale: https://www.vitavarese.org |
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