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al testo di Annalisa Scialpi
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Sembra già Natale e oggi le lacrime volano via sulle fontane in fioritura, che sciabordano come un trionfo.
Anche il mare sfavilla tra le rocce del cuore e tu, come Venere, nasci dalla spuma dei miei amori estinti, sulla rena delle mie emozioni bucate.
Non c'eri tu nel calendario dell'avvento, eppure hai cambiato l'acqua in vino, attraversando le mie pagine a forma di veliero.
E ora tu, cervo sacro, scrivi il mio nome su questa luna gigante, mentre nuoto tra i miei respiri, per raggiungerti negli spazi di un nuovo brillio.
Nessun rancore tra le rose sfiorite, perchè il sole ti cresce dal cuore ed io vi affondo come una nuvola ebbra, mentre con gli occhi inventi le mie ossa, traendole dal mare con la tua rete di fiori.
Dove sei stato?
Oh io so che tu, sì tu, sei la mia luna gigante, e posso offrirti il mio scheletro che resusciti dalle radici degli olmi, perchè sei tu la chiave della mia soglia verde.
Tu che sei la mia luna gigante, oh sì, la mia luna gigante!
Misceli come vuoi gli spazi tra le tue braccia da dio, e insieme siamo lepri, lupi, volpi, poiane o scuotiamo il terreno con la nostra caccia al cinghiale
e il cinghiale è il nostro amore, che ci aspetta con le fiabe interrotte sulla spina dorsale della terra che ci fece, che ci accoglie, ora,
naufraghi ebbri caduti da una luna gigante
perchè tu, tu sei la mia luna gigante. |
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