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al testo di Annalisa Scialpi
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Stamane sono preda del fuoco e tu hai la stessa importanza di un soffione incagliato nel lago d'inverno.
L'aria frizzante accende il mio cuore sazio d'inferni e quale inferno è più dolce di quello che mi ubriaca di desiderio?
Vedi, ti ho messo in una nicchia, tra gli artigli dei santi esangui e non ho bisogno di venerare le tue vecchie mani di peltro,
perchè il mio perno, oggi, è lo stormo ubriaco di cielo, queste gambe leggere che volano nel vento, questo cuore asciugato dal sole, che ha pietà della sua follia
e m'imperla di brividi bianchi come un velo nuziale.
Tieniti le mani, le labbra avare, il tuo egoismo d'uomo e i pensieri da quattro soldi come scheletri nelle cripte dei tuoi giorni in avaria.
Oggi sono pazza come gli uccelli e non ho bisogno d'amare il fango. |
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