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al testo di Annalisa Scialpi
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Om kalika aya per le cattedrali di fumo dove sgualcì la mia infanzia.
Om kalika aya quando l'odio mi colpì con un pugno in faccia.
Om kalika aya quando tu spargesti cenere sulla mia gola che ti chiamava.
Om kalika aya sul predatore che strizzò i miei sogni su un frantoio pieno di lame.
Om kalika aya per la luna rotta sul catechismo delle idee.
Om kalika aya per la grandine che congelò il sorriso, frantumandomi i denti nelle grotte di fumo di Lamie in granito.
Om kalika aya per il rapitore dei sogni il saccheggiatore delle nebbie con le loro estasi di caos.
Om kalika aya sulle celle consunte dalle fanfare del buon senso, profanatrici avide del miele fantasia,
Om kalika aya per i raffreddatori della follia, demoni esangui sui marciapiedi della civiltà.
Om kalika aya per i venditori di piombo, corruttori dello zucchero filato della lievità.
Om Om Om
Om Kalì, che ora mi liberi da questo inferno chiamato oggettività
moralità
o civiltà. |
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