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al testo di Teresa Cassani
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Il patto segreto
Una sigaretta, una battuta, rigirarsi verso l’azzurro cercare la direzione del vento, quella delle nubi. Poi prendere la circumetnea guardare le pendici scure pensarle di una montagna sacra. La pietra lavica plasma i prospetti delle chiese lastrica le strade Il vino della terra nera è forte, odoroso. Buttare il quotidiano sul tavolo al caffè: un giorno sì e un giorno no parlano del porto turistico. Lui avversa l’iniziativa: è solo cemento rumore e speculazione. Che valorizzino il già esistente, invece. Ma decidono i burattinai. La natura, però, nessuno gliela può togliere. Almeno per ora. Quando il brulicare del paese lo opprime e le voci diventano fastidiose se ne va alla curvatura segue il sentiero, raggiunge il pescheto e gli ulivi. Lì è silenzio, colloquio libertà di pensiero, vittoria dell’essere. Il rivolo d’acqua che asciuga gli dice la sua utilità. Se guarda le stelle alla sera, si sente al sicuro. |
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