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al testo di alessandro venuto
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Che altro chiedere? Affamati di cielo, vivo a render randagi i miei giorni e zingari come cani sciolti. Non altro chiedo ma affermo con forza il si imperativo del sole tra i rami e lo stormir su le fronde di una brezza leggera che ti accarezza la pelle di luna. Tutto, ti dico, è a portata di mano. Siamo come erba che si nutre di luce.
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