Vorrei mordere il tempo tenendo il tuo sguardo ancorato al mio. Linee costanti che dividono i nostri frangenti quotidiani guidano armoniose sintonie suonate suadenti distese. Cosa è mordere il tempo? Volgere a me i tuoi baci abbracci volti in confini arrestati d'istanti perduti. Cerchi impermeanti unione variopinta scia venuta spinta su prati tuoi distesi colmato da aureole cadenti arenate su manto tuo adorno. Vorrei mordere il tuo tempo donando silenti movenze interminabili infiniti confini svelanti stelle leste poste.
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Rita Mura
- 16/01/2025 08:41:00
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@Angelo Naclerio. È bella limmagine del tempo raffigurato come la luce che splende in quel cielo infinito e che definisce il nostro scandire e lamore che è raffigurato nella bellezza che ricerchiamo e troviamo nel nostro osservare. Quel nostro vagare e ricercare amore, colma il desiderio terreno di mordere ciò che crea e dona, ciò che traspare e ripone, ciò che filtra in quel sentire la parte più intima del nostro essere. Grazie del commento e auguro una serena giornata.
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Rita Mura
- 16/01/2025 08:34:00
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@Arcangelo Galante. Nei momenti in cui si ricevono amore, armonia, si vorrebbe sempre mordere quel tempo e rendere il suo decorso eterno. Come hai ben detto ognuno di noi dovrebbe masticare a fondo la sua essenza per sentirla nella sua profondità. In quei cerchi dunione ritrovare i confini indefiniti e a volte introvabili che quellintreccio dona e in cui il desiderio diviene eternità. Ringrazio per il bellissimo commento che dona una luce nuova a questi miei versi. Buona giornata.
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Angelo Naclerio
- 15/01/2025 19:11:00
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Da sempre umani guardiamo il cielo ne misuriamo la luce, ecco il tempo ne misuriamo lo splendore, ecco lamore ed allamato mordendo ci attacchiamo cercando pur quaggiù leterno di lassù..
Versi intensi e significativi molto apprezzati.
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Arcangelo Galante
- 15/01/2025 12:05:00
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La definirei una poesia intensa e contemplativa, nella quale, l’autrice, intreccia il desiderio di eternità con la connessione profonda tra due anime. L’immagine del “mordere il tempo” simboleggia il tentativo di fermare l’inevitabile scorrere dei momenti, trattenendo l’intimità e la bellezza di un legame unico. Il testo alterna immagini concrete, come lo sguardo ancorato e i baci, a visioni astratte e cosmiche, come aureole cadenti e stelle svelate. La musicalità del linguaggio utilizzato, con i suoi toni suadenti e fluidi, guida il lettore attraverso un viaggio emotivo e visivo, in cui il tempo, pur se elusivo, diviene un elemento quasi malleabile, sotto l’azione del desiderio. Una profonda considerazione, che abbraccia la fragilità e la potenza dell’amore, nel tentativo di renderlo eterno. Una volta che il tempo si è morso, occorre masticarlo e ottimizzare l’effetto positivo, offertoci dal suo passaggio. Con questa riflessione scrivo altresì per ringraziarti costantemente delle tracce lasciate ai componimenti. Buona e serena giornata, stimata autrice de La Recherche
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