O o o Signore di mezzo e sigaro con l'età che cauta di contare ha smesso da tempo e che da un pezzo in abuso getta fuori fumo fiori mai
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Guido Balbo
- 17/10/2019 12:41:00
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Calligramma ad oggetto variabile. Londra, sera, a passeggio col cagnolino senza guinzaglio e l’immancabile sigaro, tutto attorno il nulla dello smog: il signor Burlin Burleta. Quasi mi sposto.
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Klara Rubino
- 17/10/2019 10:55:00
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Oh!oggi vedo il sigaro! Era questione di zoom!
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Guido Balbo
- 16/10/2019 13:06:00
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Grazie Klara, troppo buona. Mi ero fermato al semplice sigaro, ma devo ammettere che molto stilizzato, forse di spalle e contratto, si può sentire anche il suo cof-cof (beh ... quasi). Buona giornata
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Klara Rubino
- 16/10/2019 09:29:00
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Buongiorno Guido, grazie per questa proposta: un calligramma che ci riporta alle sperimentazioni dell’avanguardia. Oltre a vedere la figura stilizzata di un uomo con la bocca aperta ed un paio di cerchi di fumo a salire nell’aere, leggendola sento anche l’atto di fumare: prima me lo suggerisce il ritmo delle parole, nel finale l’allitterazione delle "f"...mi fa uscire aria dalla bocca!
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Guido Balbo
- 15/10/2019 20:11:00
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Burlin o burleta? Se non avete compreso il testo, ve lo rileggo. Non sarà cubano, ma nemmeno cubista ... ed il fumo lo vedo. Non è il respiro di un pesciolino rosso che annaspa, mancherebbero le pinne. Con un po’ d’immaginazione si nota anche l’indice che regge traverso. Ma per chi è amante del nostrano toscanello, ogni altro è straniero, nella mente e nel cuore. Una precisazione comunque mi è d’obbligo: Apollinaire non era il traduttore, ma il semplice filo conduttore. Ma toglietemi una curiosità: Apollinaire era un grande o un piccolo, non mi sembrate molto concordi! Mentre Salvatore, se vorrà, svelerà il dubbio di Antonio, per quanto mi riguarda è un errato supporre. Però dai, ora ho la sicurezza che si tratti di un falso. Grazie ed un saluto ad entrambi.
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Antonio Terracciano
- 15/10/2019 17:44:00
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Beh, è vero che Apollinaire fu dipinto un paio di volte dal suo amico Pablo Picasso con il sigaro in bocca, e che Guillaume talvolta (lo faceva soltanto per divertirsi) scriveva delle poesiole di poco spessore, ma penso che tutti saremmo più contenti se il poeta Balbo (uno dei vari eteronimi di Salvatore Pizzo, suppongo) ci proponesse anche il testo originale in francese (pur se nato a Roma, non credo che il figlio di quell’affascinante polacca se la cavasse con la nostra lingua... )
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Lorenzo Tosco
- 15/10/2019 14:06:00
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Non so cosa ne pensi lo sfidante Terracciano, però non credo che un esperto in "prosa spezzettata" potrebbe scambiare questo pezzo addirittura per scritto tanto tempo fa e addiritttura che si senta in esso addirittura il poeta Apollinaire! Ti ricambio volentieri i saluti e ti considero persona amichevole e simpatica, però se trovi questo capolavoro sfogliando petali, allora credo che se continuerai a sfogliarli hai una possibilità su due di trovare miliardi!!! Per quanto riguarda il testo, LASCIA PERDERE, anche ...se il traduttore fosse Apollinaire. Addirittura!!! Se ne accorgerebbe anche il più scacio dei critici. E i posteri potrebbero solo dire: "che miglioramenmto nei tempi attuali si è avuta della poesia ermetica!". Un caro saluto.
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Guido Balbo
- 15/10/2019 12:41:00
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Pochito ermetico. Trovato sfogliando petali, credo sia la traduzione d’epoca, di un Apollinaire. Agli esperti ardua la sentenza e pure ai posteri, postanti.
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