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Angelo o demone ?

 

Saggio breve

 

Guido Brunetti

Angelo o demone?

 

Dovunque Dio erige una chiesa/ sempre il demone

innalza una cappella;/ e se vai a vedere,

troverai/ che dal secondo

ci sono più fedeli.

(Daniel Defoe)

                                                                 

Talvolta/ il Diavolo è un gentiluomo.

(P. B. Shelley)

 

Oggi, le straordinarie scoperte delle nuove neuroscienze, realizzate attraverso i metodi di "brain imaging", mostrano che il cervello è una combinazione di bene e male, miseria e nobiltà, egoismo e altruismo, malvagità e bontà.

Ricerche effettuate in materia indicano che bene e male sono proprietà che hanno una base biologica, sono innate, stampate cioè nei geni. Poi, la differenza la fanno i neuroni "mirror", i cosiddetti "neuroni specchio", l'ambiente, l' educazione ricevuta in famiglia e  scuola e gli esempi che ci provengono dal villaggio della società, dalla televisione e da altri mezzi di comunicazione.

 

E dunque l' uomo è un angelo o un demone? Per Pascal, non è né angelo né bestia, e sventura vuole che chi vuol fare l' angelo "faccia la bestia". Penso che il demone- afferma Dostoevskij-  non esista. L' ha creato l' uomo e l' ha creato a "sua immagine e somiglianza".  Un pensiero che evoca  la Bibbia: "Faciamus hominem ad immaginem et similitudinem nostram" (Genesi). Vedendo tuttavia che la malvagità degli uomini era grande, il Signore "si pentì di aver fatto l' uomo sulla terra". La condotta degli uomini è "tale- aggiunge l' Ecclesiaste-  in quanto Dio vuol mostrarli quali sono e far vedere che essi non sono altro che bestie".

 

Talora, l' essere umano ritiene di essere Dio e ragione "perché - spiega Tolstoj- Dio è in lui". Egli- aggiunge il grande scrittore- ha coscienza di "essere un porco e ha egualmente ragione perché il porco è in lui. Ma si sbaglia crudelmente quando prende il porco per un Dio".

 

Contrariamente a quanto molti pensano, "non siamo angeli, ma primati molto evoluti. Siamo pervenuti all' "Homo sapiens" attraverso l' evoluzione biologica e l' evoluzione culturale. Eppure noi- precisa il neuroscienziato Ramaschandran- "non ci sentiamo primati, ma angeli che, intrappolati in corpi di bestie, anelano costantemente alla trascendenza e tentano di dispiegare le ali nel volo".

 

Possiamo concludere queste brevi riflessioni, dicendo che l' essere umano si trova a vivere un pò al di sotto dell' angelo e un pò al di sopra della bestia.

 

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