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al testo proposto da Cosimina Viscido
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Ancora una volta all'uomo abbandonato
che lotta sulle montagne del suo cuore, giunse il profumo delle valli. Ed egli bevve l'ultimo alito come la notte beve i venti. Bevve, in piedi, il profumo, e un'altra volta s'inginocchiò. Sulla sua plaga petrosa la valle esanime del cielo era crollata. Le stelle non colgono i colmi frutti che mani recano; tacendo, come per sentito dire, attraversano un volte che piange. |
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