Io esco poco da questo corpo che non ha niente di materiale Egli è dolorose fitte negli arti, forse ancora, giovani... E poi stanchezza nelle oscure viscere e poi tensione, di ossessionata mente, nei nervi ostili e tesi... Ma vedi, poi c'è luce in queste mio corpo fatto di parole che gestano, a volte anni, in questi miei pensieri da bambina.
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Cosimina Viscido
- 21/04/2015 23:00:00
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Lorenzo@ti leggo, ti leggo assolutamente sempre.
Chissà se una stella vive anche il mio centro!
Ti abbraccio, forte. Forte.
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Cosimina Viscido
- 21/04/2015 22:58:00
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Nando@pubblicando questa poesia ti ho pensato sai... ...sapevo ( esperavo) che mi avresti salutata. Il mio silenzio può sembrare assenza o addirittura "nullescenza". Io ci sono. Leggo sempre ma, silenzio. :)
Ti abbraccio. Forte.
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Nando
- 18/04/2015 20:03:00
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Cosimina!!!
Per ora, ché questa è una poesia da centellinare, studiare verso dopo verso: dice molto della tua biografia di poeta, tornata dal silenzio delle sue parole in gestazione.
Felice di rileggerti, molto!
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Lorenzo Mullon
- 18/04/2015 19:20:00
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bisogna prendersi delle libertà dal corpo uscendone senza nemmeno bisogno di stare all’aria aperta sotto luci artificiali ci sono tanti cieli dentro un sole vero e gironi dolorosi da schiudere in petali di primavera
Halley, l’astronomo della cometa diceva che al centro della terra c’è una stella mettiamoci sottosopra per osservarla bene
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