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indifferente

per me non è un problema l'aldilà

e al diqua sono indifferente

se la continuazione della mente

e del corpo in forme che appartengono

a me eternamente

di qua come di là sarà ergon

dell'energia universa - e sia la scarsa

tensione all'orrore infinito

della mortemateria che la madre

divina ricrea vita

 

 cristiana fischer - 12/02/2017 18:18:00 [ leggi altri commenti di cristiana fischer » ]

... non voglio dare luogo a una discussione impiccata, ma la fisica è, di base, un’opinione, una visione, una filosofia (non nel metodo, ovviamente) :-)

 Giovanni Baldaccini - 12/02/2017 18:06:00 [ leggi altri commenti di Giovanni Baldaccini » ]

Mia cara, ti concedo tutto quello che vuoi, ma quella che esprimo è la visione della fisica. Quanto alla storia, è precisamente ciò che permette di poter dire che l’essere "è" nel "ci" e questo lo possono affermare solo gli individui che della storia sanno e pensano. Il resto è fantasia, almeno a mio modo di vedere, ma sono in buona compagnia (storica). :-)

 cristiana fischer - 12/02/2017 17:57:00 [ leggi altri commenti di cristiana fischer » ]

a Giovanni: "accettare la molteplicità nullificante dell’’essere di cui l’’individuo è un accidente evolutivo pensante, senza di cui l’’essere neppure esiste"
mi concederai che questa è la visione tradizionale ricevuta, idealistica. Niente di più "ovvio" di così.
A cui la sostanziale obiezione è la storia, la continuità umana.
E’ quello: l’intenzionalità ossatura del tempo, il riconoscimento, gli affetti, che eccede.
La nascita, in sintesi.
Per questo correlo la nascita e la dea.
(Nel cristianesimo la figura-chiave di Maria.)

 Giovanni Baldaccini - 12/02/2017 17:44:00 [ leggi altri commenti di Giovanni Baldaccini » ]

Domande prive di risposta, Cristiana. Personalmente credo che bisognerebbe accettare la molteplicità nullificante dell’essere di cui l’individuo è un accidente evolutivo pensante, senza di cui l’essere neppure esiste. Ed esiste per il tempo che esiste l’individuo. Poi è materia di cui nessuno si accorge. Bisognerebbe farsene una ragione? Ad ognuno la sua inclinazione.

 Cristiana Fischer - 12/02/2017 14:17:00 [ leggi altri commenti di Cristiana Fischer » ]

grazie Alberto. Hai ragione, è facile ragionare del trapasso se, anche vecchia, sono per ora in salute. Ragiono in una prospettiva sicuramente materialistica -nulla si crea e nulla si distrugge- ma anche più generale: che senso ha la materia, l’esistente? se non un senso ulteriore, di cui la materia è un aspetto, e di cui l’essere madre è vita? che vita?

 Alberto Becca - 12/02/2017 13:49:00 [ leggi altri commenti di Alberto Becca » ]

Non tutti conoscono ergon.. non tutti sono indifferenti al trapasso (dall’ aldiqua all’ aldilà) soprattutto quando tale passaggio o percorso è accompagnato da quotidiano continuo dolore, non tutti hanno tensioni verso l’ infinito, non tutti riescono a guardare la martemateria con serenità e pacatezza, con sereno distacco e anche con ironia. In estrema sintesi il testo è sicuramente da ammirare per la sua essenzialità la crudezza, la estrema lucidità e anche per la naturalezza con la quale l’ autrice affronta la difficoltà di tematiche e di ispirazioni cosi’ difficili, e che troppo spesso ci catapultano su frasi fatte, luoghi comuni, amenità, ovvietà, dicerie popolari, sentimentalismi, fatalismo.

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