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Opaca stella della sera

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Paul Albert Besnard - La stella della sera - Eclissi

 

Opaca stella come me,

che faccio sera

e offro alla luna una foschia  

versandola in pensieri laterali

nascosti più lontano -

in te che tieni l'alba nella mano

come una sfera

che rotola notturna

e già va impallidita dov'è chiaro.

Così credevo d'esserti accorpata 

in sogni dove è eterno il divenire -

non muta l'alternarsi,

Lucifero ancora in grembo a Dio.

Stella di polvere, piccola stella

dal tempo screpolata -

nel giro cosmico incastrata,

destino di ogni cosa che tramonta.

Taci nel cielo come un'ombra

che spera solo d'essere svelata -

tu taci,

resisti all'imperare della luna -

fai come me: attendi, resta opaca.

 

 

 

 Cristina Bizzarri - 20/10/2013 18:36:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Grazie Amina -Sciamana :-)

 amina - 20/10/2013 17:01:00 [ leggi altri commenti di amina » ]

In quell’attesa che pure non ti ferma si procede illuminati nel tuo infinito movimento
È stupenda Poesia dentro e fuori il senso che con.tiene

 Cristina Bizzarri - 20/10/2013 15:49:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Grazie Roberto, in effetti l’immagine mi suggerisce esattamente un’idea di vaghezza, malinconia, attesa ... ma anche di attenzione e ascolto!

 Roberto Maggiani - 20/10/2013 12:30:00 [ leggi altri commenti di Roberto Maggiani » ]

Che bella, complimenti Cristina. L’immagine è suggestiva e ben introduce alla poesia.

 Cristina Bizzarri - 20/10/2013 11:41:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Fausto e Alberto (vi chiamo solo per nome, me lo permette il sito ...): mi riconosco in un pensiero indefinito, in un sentire indefinito, con quello che di buono e meno buono - di troppo facile e vago - vi è racchiuso. Anch’io credo, Fausto, o piuttosto immagino, che un Ineffabile contenga in Sé gli opposti e, in qualche modo che non so, li giustifichi. Pensiero debole il mio ...
Grazie in-finito per i vostri commenti!

 Alberto Becca - 20/10/2013 11:32:00 [ leggi altri commenti di Alberto Becca » ]

Quando la persona umana si rivolge al cielo, alla stella, specchiandosi in essa e ritrovando inaspettatamente fragilità terrene anche in una entità celeste vi è una congiunzione (o una sublimazione ?)del finito con l’infinito, del mortale con l’ immortale, dell’ estremamente piccolo con l’ infinitamente grande; e i "pensieri laterali" li immagino di sgomento, di paura o forse di ri-conoscenza ; per questi e per altri motivi che non so spiegare non chiamerei questo scritto, di grande profondità (anzi : altezza) e di elevato spessore letterario "poesia" ma "resoconto" "testamento" o riprendendo il titolo di un libro scritto da un mio amico scomparso: "PENSIERI SCORREVOLI". Complimenti

 Fausto Torre - 20/10/2013 11:19:00 [ leggi altri commenti di Fausto Torre » ]

mi rimanda a tutto ciò che non è finito, de_finito, ri_finito.
Come stadio di determinazione in essere ancora in potenza di essere.
Hai una scrittura che spesso preferisce ritmo e accenti (hai anche l’endecasillabo naturale) alla gestazione della parola come universo in sé.
Una propensione che ti sta bene.

p.s. (leggendo commenti: credo male e bene siano fatti e concetti umani. In seno a una divinità essi rappresenterebbero semplici poli opposti di un equilibrio.

  Cristina Bizzarri - 20/10/2013 09:26:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

È vero, è solo una questione di anni-luce. Prima o poi ’sto Godot verrà all’appuntamento! Ciao Loredana.
:-)

 Loredana Savelli - 20/10/2013 09:20:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Tenero il suggerimento finale: fai come me...
L’alter ego del sole, una stella opaca. In fondo è soltanto questione di tempo (anni-luce).

Ciao Cristina

 Cristina Bizzarri - 19/10/2013 20:21:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Cristiana: eh sì, c’è proprio ma proprio un po’ di tutto ... ;-)
Franca: sì, mi chiedo spessissimo "quale il destino" (credo come la maggior parte delle persone riflessive). Qui devo dire che mi sono in parte abbandonata all’involucro e al ritmo delle parole, che mi accorgo risponde sempre a un sentire forte e vero, riuscendo a far dire cose che, se si pensa troppo, non vengono fuori, anche perché sono state - e sono - quasi ininterrottamente macinate vivendo ... quindi quel Lucifero direi che è una nostalgia, come dice Teresa, di un’epoca che, però, secondo me non è né pre né post, è semplicemente un’epoca che non ha niente a che fare con la colpa, con il peccato, con l’errore: un’epoca che tarda a sorgere e che, forse, chi diceva di fare come gli uccelli nel cielo o i gigli nel prato, avrebbe voluto già lì, già sorta, senza inutili orpelli, costrizioni, schiavitù.
Teresa: rispondendo a Franca ti ho risposto,hai visto bene, e nell’opacità c’è tutta me stessa. :-)

 Cristiana Fischer - 19/10/2013 19:37:00 [ leggi altri commenti di Cristiana Fischer » ]

in un clima di foschia, di ombra e direzioni laterali, un ordine imperativo: "fai come me: attendi, resta opaca."
guerra? vendetta? rivalsa? ;-))

 Franca Alaimo - 19/10/2013 18:44:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

Questa poesia di bellissmi chiaroscuri è una di quelle rare poesie che riesce a celare nelle immagini e nei suoni un movimento profondo del pensiero ed uno stato emozionale complesso. Se la commentattrice vede nel verso che ritrae Lucifero ancora in grembo a Dio un’arcaicità temporale in cui tutto è ancora indistinto, pre-etico, se così si può dire, io invece ho provato un sussulto di sorpresa e di dolore nel leggerlo, individuandovi un pensiero del sacro ancora dibattuto da teologi o filosofi sulla vera natura di Dio. Dio potrebbe essere anche male? sembra la domanda che Cristina si pone come altri. E accanto a questa "paura" spirituale ne individuo un’altra esitenziale; quale il destino della propria vita, se il suo bagliore stellare viene opacizzato dall’imperio della luna (troppo grande, troppo luminosa, troppo soverchiante) Chi o che cosa la Luna?
Una bellissima poesia, struggente, vivissima d’emozioni ch esi sono fatte pensiero.

 Teresa Milioto - 19/10/2013 18:18:00 [ leggi altri commenti di Teresa Milioto » ]

amo come si apre questa poesia e come torna in chiusura alla sua opacità
"Opaca stella come me
Che faccio sera"
e poi quel "lucifero ancora in grembo a dio" a richiamare l’innocenza prima del male...
la trovo armonica e dolcemente infusa nel suo blu lunare
Un abbraccio Cristina

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