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Portare pelle d'aria come parure d'amore - bijoux di perle d'acqua offerti al primo sole.
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Cristina Bizzarri
- 27/11/2013 18:12:00
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Vi ringrazio dei vostri commenti. Queste poche righe per dir(mi) che nella fragilità c’è energia, che ogni giorno è vita e dono. Che si ama a qualsiasi età, sapendo quello che si è. Che la leggerezza è più bella della pesantezza. Un abbraccio.
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Fiammetta Lucattini
- 27/11/2013 14:42:00
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Levità, sì, ma esperta e consapevole dei propri mezzi espressivi. Devo rileggerla attentamente. Un caro saluto.
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Nando
- 27/11/2013 06:58:00
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Non mi resta che associarmi ai precedenti e puntulmente stupendi commenti, di mio aggiungerei che il valore aggiunto, proprio perché Franca ha parlato con notevole competenza di "raffinatissimo stile", è la "sfrontatezza" del contenuto, gustosissima perché midollamente bizzarriana. Per non fraintendermi: si ammira ammirati il rimirar della tecnica sedotta di bellezza, ma se la tecnica, pur alta e raffinata, si privasse dell’anima, rimarrebbe ogni verso un mero esercizio di stile (ma perdonatemi, sono un profano e potrei aver detto, anzi sicuramente ho detto, il solito mare di sciocchezze).
Ciao Prof, mi hai ricordato, ma senza argomenti a mio favore perché informulati, i lampi della Emily.
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Cristiana Fischer
- 26/11/2013 11:06:00
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...e così leggera e trasparente la tua poesia!
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Guglielmo Peralta
- 26/11/2013 09:41:00
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Toccare nella pelle il corpo dell’aria, rorida di luce mattinale, e godere di una simile freschezza e trasparenza è un’esperienza inedita d’amore! Una poesia davvero tersa, ariosa, luminosa...insomma: una poesia!
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Franca Alaimo
- 25/11/2013 23:49:00
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Questa piccola poesia è una prova raffinatissima di stile: rime ed assonanze, allitterazioni danno vita ad un’onda sonora che delizia l’udito. L’argomento così lieve e rarefatto aggiunge grazia a grazia.
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