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Il Tetto Verde

  Dalì - Ragazza alla finestra (1925)                                                           

                                                                                       A Gesù, con affetto e simpatia

 

"Quanto a quel giorno e a quell'ora nessuno lo sa,

né gli angeli del cielo, né il Figlio ma solo il Padre".

(Matteo 24,36)

 

La chiesa nuova ha il tetto verde,

oltre a una struttura in legno che sale

fino alla croce. Penso che il mondo

ha una faccia di circostanza,

non solo perché la vedo spuntare dal balcone

della camera come un richiamo,

ma anche e soprattutto per quell’aria

tra il sornione e l’austero che ha,

come a dire “ehi sono qui” a me

che in chiesa non ci vado quasi mai eppure

avrei circa un milione e oltre di domande 

da chiedere ai sacerdoti, se non sapessi

che sono vincolati a una stringa di risposte

con qualche variazione, e non di più. Anche se

loro stessi si concedono a volte piacevolezze

non esattamente ortodosse,

sapendo che non sono certo quelle

a costituire un danno.

 

Allora come si fa a non immaginare Gesù

anche biologicamente umano -

per non dire altro che sarebbe oltremodo banale -

dopo una cena e un buon bicchiere di vino,

ma soprattutto mentre ride, ride di cuore all’osteria?

 

Invece no, genuflessioni e riti a gogò,

e “dì dieci avemarie per penitenza”,

mentre  a Medjugorje una veggente si divide

tra gli appuntamenti a scadenza fissa

con la Madonna e i conti del suo albergo

che gestisce col marito e i figli

e  sicuramente è un ottimo investimento.

 

Dunque  si può ipotizzare che a Dio

non gliene importi un fico secco se gli omosessuali

maschi lo fanno in un certo modo - le femmine

con qualche sfumatura, ma appena differente -

e gli etero hanno pertugi funzionali ad hoc.

Questo tanto per fare un esempio

che la dice lunga sui nostri tabù.

 

Ma davvero sotto quel tetto verde 

si è proprio sicuri al cento per cento

che un domani, in cielo, non ci saranno più bidet,

fornelli, divani o televisori, che qui è solo uno scherzo

di cattivo gusto e dopo morti

qualcuno tirerà una bella riga alla lavagna:

i buoni di qua, i cattivi di là?

E se uno, per esempio, è stato un po’ buono

e un po’ cattivo verrà tagliato a metà,

o in una percentuale che si accordi

matematicamente  

agli errori che ha commesso?

 

O forse la vita è reale e nello stesso tempo

una metafora, una sorta di palcoscenico

dove non si smette mai di avere un ruolo

da portare avanti? I preti lo sanno,

di recitare, quelli in gamba 

lo fanno per il  bene e spesso con maestria -

forse soffrendo di fingere una sicurezza

che non hanno,

ma si sa, l’uomo ha bisogno di guide

per non tornare ai primordi,

anche la psicanalisi funge da confessione

e si può scegliere una via o entrambe  -

oppure anche nessuna, allora si devono trovare

soluzioni alternative come per esempio

mangiare un gelato al tramonto

e dirsi “ecco, qui c’è l’attimo eterno”,

ma funziona solo quando si ha una salute

accettabile o si è innamorati.

 

Insomma le cose stanno così come stanno,

con strade, semafori da rispettare

ma anche da schivare

scattando con il giallo, se lo si vuole fare

per fretta o per lieve trasgressione.

 

E qualunque domanda tu ti faccia

resta una domanda;

saperlo un po’ consola perché ci si sente parte

della famiglia umana.

Credo che Gesù volesse dire proprio questo

prima che l’avessero fregato -

state buoni, non fatevi del male, cercate di volervi bene

tanto qui le cose non cambiano, non cambiano.

 

Sì, forse se lo aspettava di essere fregato  

un giorno o l’altro,

in ogni caso si aspettava più questo che non

un tetto verde con sotto un piedistallo

di gesso

che la gente guarda e tocca sperando, temendo,

pregando che “non tocchi a me il castigo eterno”.

 

Ma Dio sorride, sono certa, con l'orologio in tasca.

 

Amen.

 

 

 

 Leonora Lusin - 23/07/2017 12:29:00 [ leggi altri commenti di Leonora Lusin » ]

Scusate, scenderò sul personale, per tre anni o forse più non ho scritto un solo rigo, stavo male.
Che cosa mi salvò?
In ordine sparso:
I ceri accesi da Lorena alla Madonna del Divino amore, con una costanza senza pretese
Le preghiere di Stella alle schiere angeliche e al mio pigro custode...
Le preghiere di gruppo degli uomini e delle donne di Sant’Eustorgio, a cui venivo fatta presente dal mio amico e parrucchiere, Maurizio, che anche pietosamente mi riceva ogni venerdì, nella sua bottega e mai si lamentava del mio umore....
..... noi dell’estremo levante per quanto foresti ci rivolgiamo alla potentissima Madonna di Montenero (Riomaggiore), da cui balcone si scruta l’universo...
Buona domenica a tutti noi che si siamo qui riuniti sotto il Tetto Verde di Cristina.

 Jacob l. - 23/07/2017 10:45:00 [ leggi altri commenti di Jacob l. » ]

Quel giorno..quell’ora.
Sempre li. Alla fine i discorsi finiscono nelle sabbie mobili di un milione di domande da porre a qualcuno, presumibilmente prete, o teologo alla ricerca di risposte impossibili. No le risposte ci sono, eccome se ci sono. Sulle risposte a domande del genere c’e’ una letteratura, anche roghi autodafe’e altre piacevolezze. L’uomo quando si tratta di interpretare D-o puo diventare terribile. E quindi Gesu’ questo ebreo osservante che, in disaccordo su certe interpretazioni, volle creare una nuova religione, figlia della esistente. E qualche secolo dopo la sua morte eccola pronta e gia’ potente. E quindi riti a gogo. Genuflessioni e quant’altro.
C’e’ pero’ tanta consolazione eppoi la tradizione e il vissuto antico, ci sono le vecchie zie che non ci sono piu. Sarebbe sciocco negare che almeno una volta noi di Rapallo, credenti o atei o agnostici, non siamo saliti a Monrallegro a portare un cero alla Madonna, a casa sua per chiedere una grazia.
Altra domanda perche’ lo rifaremo ancora e ancora e ancora?
Bellissima poesia. Da rileggere piu’ di una volta.

 Cristina Bizzarri - 22/07/2017 17:05:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Una teoria, Leonora, affascinante, in un certo senso comprovata dalle più recenti ricerche nel campo della scienza. Ma anche le religioni - non in quanto apparati ma in quanto percorsi spirituali - mi sembra dicano la stessa cosa, cioè che noi "dobbiamo" diventare Dio, essere tutt’uno con quell’Uno a cui apparteniamo, da cui veniamo e a cui ritorneremo. Non penso sia tanto una questione di credere, quanto di sentire. Personalmente seguire i la lezione di Spinoza o di Bruno che ho leggiucchiato. Entrambi secondo me volevano indicare una via verso un assoluto non antropomorfico ma assolutamente altro eppure presente in ogni cosa. Leggendo questi due autori mi sono sentita confortata in quello che sento da tanto tempo e cerco. Non riesco invece a pensare che siamo noi i costruttori dell’universo. Che tutto sia parti del nostro cervello, o della nostra coscienza. Ma solo in quanto parte di questa coscienza: ecco, questo mi sembra vero piuttosto. Osservatori e compartecipi del continuo suo "costruirsi", sì. Quanto alle religioni, penso siano sì costrutto dell’uomo che fa Dio a sua somiglianza ... Ma nello stesso tempo, se considerate come simbolo della nostra psiche e immaginario, hanno senz’altro una funzione primordiale. Come i miti, e cui in gran parte e universalmente si ispirano. Ma chissà, forse a un certo punto tutto si incontra. Difficile parlarne senza banalizzare. Il sicuramente l’ho fatto! Un saluto. :-)

 Leonora Lusin - 22/07/2017 15:09:00 [ leggi altri commenti di Leonora Lusin » ]

Cristina, siamo noi che in ogni momento creiamo l’universo con le nostre mani...ed insieme con noi le generazioni passate, presenti future, io confido molto in donne antiche e chiacchero con giovani di là dall’essere nati e mi danno molto conforto e mi fanno ridere..

 Cristina Bizzarri - 22/07/2017 14:29:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Grazie, ogni vostro spunto è un percorso possibile. Grazie Ferdi anche per aver colto l’infanzia. Nando: certo, il dramma è insito nello stesso fatto di esserci. Leonora: Adam, mi insegna Annick de Souzenelle, deve unirsi alla sua Ishah, integrarla per "moltiplicarsi" e diventare il suo/nostro vero nome. Essere uno con il Nome. Ma detto così sono solo parole. Oltre a integrare i suoi/nostri animali del (nostro) giardino, nominandoli per quello che simboleggiano e così guarendo. Io lo credo. Credo che il peccato e la malattia siano tutt’uno, e che Gesù fosse maestro e terapeuta. Peccato non in senso punitivo però, ma nel senso di direzione sbagliata che ci fa ammalare. (Vedi Samaritana, Maddalena ecc.). Laborioso. Giovanni: la mia è una posizione che parte del bisogno di Dio (chiamalo come preferisci). Non riesco a pensare la vita senza un ordine superiore, senza qualcosa che ci oltrepassa e comprende. Che giustifichi il nostro essere nel mondo, i nostri sentimenti and so on in questo mistero grande che chiamiamo cosmo. Ma sull’apparato nutro dubbi. Anche se credo che sia stato nella storia fisiologicamente necessario in tutte le sue forme, per come è andata.

 Leonora Lusin - 22/07/2017 13:55:00 [ leggi altri commenti di Leonora Lusin » ]

Cristina questo è il tempo del Cristo Femmina e della nuova immacolata..le cose di prima...Ti rimando come sempre a Silvia Montefoschi, a GiovanniSilvia.

 Giovanni Baldaccini - 22/07/2017 12:07:00 [ leggi altri commenti di Giovanni Baldaccini » ]

Mia cara, bisognerà pur prendere una posizione una buona volta tra tante contraddizioni! Ma si sa, i poeti vivono di sera.

 Ferdinando Giordano - 22/07/2017 11:46:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Giordano » ]

Mi conforta. E conforta questa piccola meraviglia che componi continuamente in te e tramandi. Coltivi lo stupore come un chiodo che si pianta. Leggo l’infanzia nei tuoi occhi mentre descrivi dove poggi il capo, leggo che miracolosamente è quella la tua vicina partenza ed il tuo lontano arrivo: sia lodato questo mistero di grazia, ironia e facciavista.

 Nando - 22/07/2017 10:14:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Manca il dramma, Cristina, che pure c’è.

Sì, la poesia è ben scritta, coerente in sé fino alla fine, sostenuta bene nella sua lunghezza; prova poetica che definirei magistrale.

 Cristina Bizzarri - 22/07/2017 09:50:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Grazie a tutti. Cerco di cercare ...

 Loredana Savelli - 22/07/2017 08:47:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Si legge e si approva.

 Fausto Torre - 22/07/2017 02:57:00 [ leggi altri commenti di Fausto Torre » ]

lucida e ricca di spunti. Mi ha tanto tanto fatto piacere. Ma proprio.

 Salvatore Pizzo - 21/07/2017 20:39:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

Che bella che bella che bella!ricca d’un filo brillante d’ironia sapiente, ricuce la storia del credere, come solo una visione intelligente e profonda riesce a fare.
Versi preziosamente dialoganti
Un caro saluto

 Adielle - 21/07/2017 16:41:00 [ leggi altri commenti di Adielle » ]

Bellissima! Riflessioni che condivido nonostante tenga per la teoria delle reincarnazioni, che reputo pur sempre una teoria appunto.
Porsi domande senza una risposta che sia definitiva mi pare corrisponda da sempre alla condizione umana (dei più evoluti?), non per questo bisogna interrompere la ricerca! Grazie per aver condiviso con noi, ciao Cristina, un caro saluto.

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