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al testo di cristina bizzarri
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Dicevo tra me e te “febbraio ancora per resistere” poiché la luce era già chiara e tu, sospesa in controluce, vedevi dal balcone solo sera. Gennaio. Non passa il limpido gelare e l’aria un dio senza di te - ancora cielo, altro l'andare. Hanno ceduto i cardini capanna mia nel buio - la porta è spalancata, non dentro più, non fuori. Potrei dirti di viole più ostinate, inconsapevoli nei vasi. Sfavillano. E tanto ancora d’altro: di come sono nel tempo ormai mutata, del tutto che non sai oppure troppo. La luce adesso è chiara, gennaio terso d’illusioni se nascere o morire chiedevo al pettirosso che mi guardava piangere il giorno che sei morta - non so la sua risposta quando ho deposto il viso tra le mani.
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