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al testo di Danilo Mar
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Il primo febbraio 2009 il Tribunale accolse la richiesta della famiglia e autorizzò la sospensione dell’alimentazione di Eluana Enclaro che morirà il giorno 9.
L’8 scrissi questi versi. Oggi siamo tutti Abramo Per Eluana non so perché io credo in Dio forse per convenienza o forse perché diffido della scienza forse perché da peccatore cerco il perdono per tacitare la mia coscienza o forse ancora per avere chi pregare quando il dolore delle mie ossa mi ricorda che poco mi resta da campare o anche per avere chi bestemmiare non bastando più i santi da declinare in fila tutti quanti e mi sono chiesto mille volte tra i miei chiasmi filosofanti - nelle giornate uggiose e in quelle raggianti - chi genera più terrore se l’uomo o l’animale e provo un certo orrore nel darmi la risposta anche se del primo credevo di sapere e del secondo proprio non so la risposta che mi sono dato in questo giorno triste e che non m’ha confortato è nuda e cruda “è l’animale fatto uomo amico mio che azzanna un figlio senza che di lassù il Signore Iddio l’avesse stimolato confortato come fece con Abramo e poi fermato” e il pensiero corre ad Eluana - ma domani potrebbe essere Flaminia Valentina Daniele o Luana – e a quel cuore che pulsa in petto a quel sondino sputato quasi per rigetto a quel corpo nelle cui vene scorre sangue buono a tutte quelle pene - ne sono ben cosciente - che tutti i suoi cari tra doglie pensieri e affanni e forse troppo soli tra la gente portano da diciassette anni ma proprio a voi che siete a lei più vicini e quel cuore sentite pulsare quel respiro la vita alitare io che non sono nessuno ma solo un povero baccelliere dal destino segnato dico “fermate quella mano oggi siamo tutti Abramo” Terni, 8 febbraio 2009 |
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