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al testo di Antonio Coppola
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Nel 1972 Fracesco Guccini scriveva Il vecchio e il bambino, canzone fiaba poesia contro il dilagare del nucleare... a quasi 40 anni, il vecchio è ormai morto da tempo, e il bambino è diventato un adulto, un padre, e nel suo cuore da quasi 40 anni, rivivono quelle immagini, di campi e prati, soltanto immaginati e sognati grazie alle parole del vecchio... ora il mondo è cambiato, ma luoghi da sempre sognati continuano ad esistere solo nei suoi sogni, e lui li rocorda vivi e veri come se avesse passegiato tra quei fiori, e nel ricordarli, proprio come accadeva al vecchio, sogni e realtà si fondono, e il bambino che è in lui sorride in lacrime ricordando quella fiaba... fiaba che non muore, che rivive in lui, e in essa il ricordo del vecchio, allora l'uomo, prende per mano suo figlio, e comincia a passeggiare con lui, e al tramonto, come suo nonno fece con lui quando era ancora un bambino, gli racconta una storia... ed il bambino, un nuovo bambino, si commuove alle parole del padre, così come anni a dietro, suo padre si commosse alle parole del vecchio... e quando la storia finì, il bambino guardando suo padre, con voce sognante, gli disse "Mi piaccion le fiabe, raccontane altre!"... e la storia continua ...
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