LaRecherche.it
Scrivi un commento
al testo di Davide Cortese
|
||||
Mistica del vento nel segreto detto all’albero a fior di labbra, con antica dolcezza. Incantagione sul fiore del ciliegio. Cosa sa il frutto che io non so? Ne mangio con avidità e sono ebbro del suo mistero. Mordo la polpa di un arcano. Il mio solo tempio è questo bosco sacro: la divinità ha rami come le mie vene, e foglie verdi che disegnano il mio profilo, e corolle in tutto simili alla natura della madre mia. Ho fede nel colore del frutto, fiducia nella bontà del suo profumo, credo nella sua bellezza innocente, nella sua audace tenerezza, credo nella durezza del nòcciolo, credo nel suo sapore di vita e professo la difesa della sua purezza, che è la mia stessa ineffabile purezza. Non sono forse frutto, io? L’amore solo io prego: mordimi piano, dico, ho labbra di ciliegia.
Poesia tratta dalla silloge "MADREPERLA" (LietoColle)
|
|