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Contropoesia

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Saremo scandalo della lingua
scempio della poesia
oscena pauperofania
di ogni sintassi. Attingeremo
un vocabolario d'asfalti e cemento
- petali di pietre dimenticate ai bordi
di una tangenziale sotto lo stesso cielo
dell'eleganza delle parole colte -
e per metro la deformità delle smisurate
periferie urbane, per ritmo i passaggi
sonori delle liti coniugali - continui
e regolari ritorni di bestemmie
e improperi, maledizioni rivolte
a destini infelici, consumate origini
nella convivenze altrettanto infelici -.
Scriveremo nel dialetto delle nostre piaghe
saremo gorgoglii di gergali emissioni di un parlato
traslato in scrittura, saremo il vomito
esistenziale delle lettere, la fine d'un verso,
la pagina illegittima, il talamo
dove la poesia consuma il suo adulterio
con la vita scabrosa degli incolti.

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 Salvatore Pizzo - 06/09/2021 03:34:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

Poesia manifesto, espressione che proclama la nascita di una poetica tesa a sovvertire canoni, temi e società. Ma io temo che già la rivoluzione abbia fatto le sue vittime. Ed ogni giorno assistiamo alla decapitazione di nobili del vecchio regime, in mezzo al tripudio popolare. Cosa ci riserva tutto questo sovvertire non ci è dato ancora sapere. L’unica cosa certa è questa tua poesia quasi ringhiante nel rivendicare una poetica di rottura.
È sempre con gran piacere che ti leggo.
Un saluto ch’è più ancora un abbraccio

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