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al testo di Lorena Turri
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Porto sempre con me del sidol e uno straccetto - non si sa mai – che in qualche discarica non trovi una lampada antica da lucida’ così che mentre lucido con forza m’appaia il Genio come per incanto. Avrei giusto tre desideri tre alloggiati – qui - in mezzo al petto una casa un po’ di tranquillità e un lavoro certo - insomma – tutto quanto serve per poter campa’. Tant’è che un giorno - mentre rovistavo - trovai l’oggetto tanto ricercato e con vigore cominciai a sfrega’ - hai visto mai che il sogno si realizzi! – Comparì d’un tratto quell’omone un po’ sfocato (uguale uguale a un cartone animato) : non esitai un secondo e prima che parlasse gli chiesi tutto quello che mi stava a cuore. S’adombrò in viso e scosse un po’ la testa (sembrò volesse fare una premessa) ma non gli detti il tempo di parlare dicendo - rassegnata e con mestizia - “C’è un limite a tutto - anche alla genialità - ho ben capito: nun se po’ fa’!” |
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