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al testo di Lorena Turri
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Con passi di ciottoli e ghiaia proseguiva adagio, respirando di ninfee e d’iris il risorgivo mattino sul fiume di parole disegnate dai voli degli aironi nella quatta eco del vento. Era il suo piccolo vizio come un tic del cuore nel silenzio andare. Andare e tornare a sera con la testa accarezzando la spalla, e in silenzio raccontare a una vecchia quercia malata storie di bianco, d’amore e di luna. Febbraio 2005 |
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