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al testo di Lorena Turri
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Aride assenze e dolorose le sere a cui scampai nel rifugio dell’orlo estremo dell’essenza. Notti più miti e benedette trascorse fusa tra sassi e fiori. Albe – nuovamente – incerte e disperate a squadernare giorni intrisi di fisime e memorie. Questo è il tempo che a lungo accompagna i miei passi lenti e grevi e che racconto senza remora o pietà (di me) nell’attesa di vederti (forse) per la prima volta e svincolarmi dal dolore che m’assedia. |
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