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al testo di Lorena Turri
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Con le mani a conca trattengo il tuo viso nel lago della mente (mi sorride garbato zampillando il cuore) Bevo sorsi di gioia dissetando gli aridi pensieri di una veglia forzata. Il tuo sguardo trascina lontano paure così nei tuoi occhi imparo a nuotare. Sei fonte che scioglie membra in anse fluttuanti e culla il mio andare. Mia sorgente e mia foce soltanto tu, ovunque nell’immaginato io vaghi goccia d’Immenso sei che l’anima inasprita di sorprendente realtà idrata. Trascendo – forse - fuor di mente? Sì, fuori dalla mia ragione solo tu sei l’acqua che spegne il fuoco del mio deserto. |
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