A BOCCA CHIUSA
Appoggio il mio silenzio a scopa e straccio e quasi sorridente tu mi vedi spazzare il pavimento e spolverare con dedizione i mobili e gli oggetti compagni di una storia interminata. Chissà se ti fa male non capire a cosa sto pensando mentre taccio; perché, puliti i vetri, osservo attenta quell'albero di fronte, alto e fiero. E' in base alla sua crescita che il tempo ho misurato, come fa una madre. Sembra toccare il cielo con la cima e sembra ieri che era una talea! Nel mentre, gli anni trascorsi così velocemente, li ho impegnati, sola, dialogando con queste poche cose, a cogliere le rose da un pensiero per vasi traboccanti di profumo a dire al vento - basta, resta fuori a giocare coi pollini dei fiori! Di polvere qui dentro ne ho abbastanza, ed addomesticarla è una fatica - E il vento mi ha baciata e accarezzata. Sto, uguale alla teiera sulla mensola, panciuta e muta, ai libri che riordino con cura, miti e densi di parole. Mi rassomiglio ad essi sorridendo di questa libertà compresa. Viva. E vivo senza amarti, a bocca chiusa.
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Alberto Becca
- 09/11/2017 05:53:00
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Facile o difficile stilare / un commento o un voto a questi versi ? / Non so e non ha molta importanza / L’ importante invece è potersi / capacitare della forza, della dignità / che questa poesia tanto ha / E’ un sudario, quasi un grido soffocato / che fa rimanere il lettore.. senza fiato (a bocca aperta)
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Ferdinando Battaglia
- 09/11/2017 05:51:00
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Mi scuso per alcuni ("si", "Tutti") refusi grafici: si leggano "di", "Turri".
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Ferdinando Battaglia
- 09/11/2017 05:48:00
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Per quanto io sia digiuno di poesia, quindi non in grado si dirne molto riferito ad un testo, tuttavia qui vi trovo e vi ritrovo sia la ricerca di mestiere sia la consueta intelligenza dello sguardo della Tutti. Qui tutto si gioca sul contrasto metaforizzato tra oggetti e mestieri casalinghi contro la filigrana esistenziale che lasciano intravedere. Certo, l’apoteosi è nella chiusa, quel vivere senza amarti e a bocca chiusa, può assumere il retrogusto di una rivolta o quello amaro di una sconfitta.
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Lorena Turri
- 08/11/2017 20:22:00
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Ringrazio Giulia Bellucci e Klara Rubino.
Un caro saluto Giuseppe e grazie per quello che mi dici. Sarebbe magnifico fossi migliorata davvero! :-)
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Giuseppe Terracciano
- 08/11/2017 15:32:00
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Ciao Lorena! Complimenti per questa stupenda e magica poesia. Sei molto migliorata dall’ultima volta che ti leggevo.
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Klara Rubino
- 08/11/2017 11:55:00
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Ammiro.
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Giulia Bellucci
- 08/11/2017 10:53:00
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Meravigliosa! Versi che esprimono una verità che appartiene a molti senza astrazioni filosofica. Ottimi accostamenti tra cose che fanno compagnia ( teiera, libri, scopa, stracci. ..) quotidianamente.Un tempo scandito da quell’albero che nel mentre si è trasformato da talea ad albero, ma il tempo sembra invece rimasto fermo nella solitudine della protagonista. Una chiusa che però stravolge quel senso di amarezza con quel profondo senso di libertà che non è apparente ma profondo.
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